Nessuna abrogazione o congelamento della LIA, almeno per ora, ma una perizia per capire quante chances ha di sopravvivenza.
La recente sentenza del Tribunale cantonale amministrativo ticinese (TRAM) - che esprimendosi su un ricorso di una ditta che contestava l'obbligo di assoggettarsi all'albo, oltre a darle ragione ha formulato dubbi sulla legittimità delle legge stessa - ha messo a serio rischio il futuro della norma sulle imprese artigianali (LIA). E il Governo mercoledì - insieme alla Commissione di vigilanza LIA - ha deciso di giocarsi l'ultima carta: ha chiesto una perizia giuridica affidata a dei tecnici per valutare lo spazio di manovra giuridico.
Secondo il TRAM - che nella sentenza sul caso specifico ha appunto inserito delle valutazioni di ordine generale - la legge non è giustificata da un interesse pubblico preponderante, limiterebbe la libertà economica e di concorrenza e va a legiferare in un ambito dove è già previsto un ordinamento federale.
Anche per questo il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali ai microfoni della RSI si era già detto disponibile ad un passo indietro. Ma il Governo mercoledì ha deciso diversamente.
Dario Lanfranconi/joe.p.