Il 45enne architetto della Riviera coinvolto, con un ruolo marginale, nell'inchiesta sui permessi facili, martedì mattina in pretura penale, è stato prosciolto dall'accusa di istigazione alla violazione del segreto d'ufficio. Nei suoi confronti il procuratore Antonio Perugini aveva proposto la condanna a una pena pecuniaria di 90 aliquote sospesa per due anni e a una multa di 2'000 franchi.
Il professionista, assistito dall'avvocata Sabrina Aldi, respingendo gli addebiti mossi dalla procura, in aula ha contestato il decreto d'accusa accettato invece dalla funzionaria che il 45enne avrebbe indotto a fornirgli via e-mail informazioni su tre richieste di permessi che non poteva dargli. Si tratta della 50enne ex segretaria aggiunta dell'ufficio migrazione di Bellinzona che per la fattispecie è stata condannata a 90 aliquote giornaliere sospese (15'300 franchi) e al pagamento di una multa di 1'000 franchi.
Per il giudice Siro Quadri il comportamento del 45enne non configura il reato contestatogli poiché la richiesta di informazioni era legittima.
Diem/CSI