La fine delle limitazioni specifiche all'economia ticinese ha coinciso oggi, lunedì, con un nuovo aumento dei passaggi giornalieri dei frontalieri, che sono passati dai quasi 27'000 della settimana scorsa a oltre 30'000 (meno della metà di quanti erano impiegati prima della crisi). Settimana scorsa si sono verificate le prime colonne, ma da oggi la situazione è peggiorata.
Il traffico continua a passare essenzialmente attraverso i valichi principali, mentre fra quelli secondari ci sono state nuove riaperture (Brusino, Ligornetto e Ponte Cremenaga) limitatamente alle fasce orarie mattutine e serali utilizzate da chi viene a lavorare in Ticino da oltre confine, fasce applicate anche a Brusata di Novazzano, Dirinella e Gandria e che variano leggermente dall'una all'altra dogana.
Sono invece ancora completamente chiusi i punti di passaggio di Pizzamiglio, Pedrinate, Ponte Faloppia, Novazzano Marcetto, San Pietro di Stabio, Arzo, Arogno, Cassinone, Fornasette, Indemini e Camedo. Il traffico aumenterà, si prevede, anche la settimana prossima con la riapertura dei negozi: l'Amministrazione federale delle dogane, ha confermato la portavoce Donatella Del Vecchio, non esclude di mettere a disposizione nuovi valichi.
Frontalieri e dogane, intervista a Scalfarotto
Telegiornale 08.05.2020, 22:00