"Probabilmente in una prima fase potrebbe essere un timore anche giustificato, ma noi non muteremo la nostra filosofia di far polizia". Roberto Torrente - comandante della regione di polizia di Lugano - risponde così ai timori espressi durante la fase consultazione rispetto alla nuova organizzazione della polizia cantonale e di quelle comunali, presentata oggi, mercoledì, in conferenza stampa (vedi correlati). In particolare la preoccupazione era rivolta agli accorpamenti delle piccole polizie strutturate e a una possibile conseguente perdita di contatto con il territorio e il cittadino.
"Anche con un accorpamento - prosegue Torrente - avremo infatti a che fare con uomini che conoscono bene il loro territorio." Una fase di apprendimento è da mettere quindi in conto, "ma torneremo a consocere - in diverso modo e in diversa scala - lo stesso territorio su cui operiamo già ora".
Anche il presidente dell'associazione delle polizie comunali Ticinesi Dimitri Bossalini - raggiunto dai colleghi delle Cronache della Svizzera italiana - ha commentato positivamente la riforma: nonostante sia in attesa di consultare i dettagli sulla nuova ripartizione dei compiti la nuova organizzazione "a nella direzione auspicata".
CSI 18.00 del 14.11.2018 - Il servizio di Darco Degrussa
RSI Info 14.11.2018, 18:45
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Le polizie che verranno
Il Quotidiano 14.11.2018, 20:00