Ticino e Grigioni

Povertà in Ticino, sempre più lavoratori

Il fenomeno appare meno sommerso - All'USI si è parlato di chi un salario ce l'ha ma non basta, di chi ha bisogno degli aiuti statali e di chi perde la bussola coi propri conti

  • 3 settembre 2023, 06:50
  • 11 settembre 2023, 10:54
iStock-Piede umano, Povertà, Ricchezza, Uomini, Calzature

Anche per chi lavora c'è il rischio di avere un piede nell'indigenza

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Di: QUOT/RedMM

Viviamo in uno dei paesi più ricchi del mondo, eppure la povertà esiste. E risulta sempre meno sommersa. Anche in Ticino, dove all’Università della Svizzera italiana di Lugano se ne è discusso al Convegno dei diritti umani.

Rincaro dei generi di consumo, aumento degli affitti e dei premi di cassa malati, pressione sugli stipendi e sulle rendite previdenziali. Faticare ad arrivare a fine mese è una situazione sempre più attuale per diverse categorie di persone. “Anche i lavoratori, i cosiddetti ‘working poor’, possono essere persone povere”, ricorda Giorgio Fonio, sindacalista OCST. “Abbiamo portato qui l’esempio dell’importante aumento del lavoro a tempo parziale. Che è una forma di lavoro precaria, non per forza accettata da entrambe le parti, ma semplicemente determinata dal mondo dell’economia che porta poi le persone ad essere in difficoltà”.

Ma c’è anche chi il lavoro non ce l’ha e ha bisogno dell’assistenza. Michela Piffaretti, collaboratrice scientifica della Sezione del sostegno sociale, spiega come vengono aiutate le persone in difficoltà momentanea: “Ci preoccupiamo di accompagnarle sin da quando fanno la domanda di prestazioni. Studiando la loro situazione e mettendo atto un progetto che permetta loro di affrancarsi in seguito dagli aiuti”. Ma ci sono anche, continua Piffaretti, “persone che non possono essere attivate e anche persone che, nella misura di circa il 18% a fine 2021, parzialmente lavorano”.

Infine c’è chi un aiuto non lo chiede – ad esempio stranieri e migranti – perché teme di perdere il permesso di soggiorno. Oppure sceglie altre vie e si indebita. Su questo fronte, in particolare, legato al sovraindebitamento è impegnata Caritas Ticino. Come spiega Dante Balbo, responsabile del servizio sociale, l’aiuto arriva ricostituendo la capacità delle persone di controllare il flusso del loro denaro: “Si tratta di un vero e proprio accompagnamento – dice Baldo -. Con una formazione, laddove non c’è. Oppure un riorientamento nel caso in cui le persone abbiano perso un po’ la bussola”.

La povertà esiste anche in Svizzera

Il Quotidiano 02.09.2023, 19:00

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