I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Luino, nel corso dell'inchiesta sullo spaccio di droga nei boschi a ridosso del confine con il Ticino di cui abbiamo riferito gli scorsi giorni, hanno arrestato sei persone di origine marocchina accusate di detenzione illecita di armi comuni da sparo.
L'attività dei militari ha avuto origine da due episodi: il primo è il ritrovamento di un telefono cellulare mezzo bruciato in un bosco, telefono ritrovato nelle operazioni di spegnimento di un incendio. L'analisi del dispositivo ha permesso di scoprire fotografie con gli accusati intenti a maneggiare pistole e fucili per i quali è stato disposto il fermo dopo accurate ricerche.
Le immagini che hanno portato all'arresto di sei persone
Il secondo episodio riguarda il ritrovamento di un'automobile in un bosco a Marzio. Anche in questo caso "galeotto" fu il telefono rinvenuto nel cruscotto che ha permesso di accertare che l'auto era in uso ad un gruppo criminale proveniente da Milano che cedeva stupefacente nei bivacchi. Anche in questo caso le foto di altri tre soggetti ritratti con droga e armi hanno fatto scattare l'arresto. I militari italiani hanno sequestrato infine le armi nascoste nel bosco - una carabina Flobert provento di furto, una doppietta calibro 16, un coltello a serramanico, una roncola e munizioni di vario tipo. Sul fronte della droga l'operazione ha permesso di recuperare oltre 100 grammi di cocaina, 50 grammi di hashish e 20 grammi di eroina destinati allo spaccio.
Spaccio, arresti nei boschi
Il Quotidiano 22.03.2019, 20:00