Mendrisio prevede un deficit di 3,2 milioni di franchi nel 2025, aggravato dalla riduzione dell’aliquota sugli utili aziendali, che passerà dall’8% al 5,5%, portando a un mancato introito di circa 6 milioni. “Ogni anno le difficoltà aumentano”, afferma il sindaco Samuele Cavadini, che attribuisce la situazione al contesto internazionale, all’aggravio di nuovi compiti comunali, alle crescenti esigenze dei cittadini e alla diminuzione delle risorse. Questo è il grido unanime dei Comuni nella presentazione dei preventivi, stretti tra nuovi oneri – come polizia, salute e politiche per gli anziani – e entrate fiscali ridotte dalle recenti riforme.
“Collaboriamo bene su temi puntuali con il Cantone, ma il Ticino ha bisogno di una riforma strutturale nei rapporti tra Comune e Cantone. Il documento ‘Ticino 2020’ va ripreso per riequilibrare i compiti”, prosegue Cavadini.
Mendrisio prevede un deficit di 3,2 milioni di franchi, anche se il bilancio tiene grazie all’arrivo di nuove aziende del terziario. Tuttavia, mancheranno 6 milioni per il calo dell’aliquota sugli utili aziendali dall’8% al 5,5%. La proposta di Lugano di differenziare il moltiplicatore per le aziende al 77% sarebbe un’opzione. “Mancano risorse. La moratoria in esame al Gran Consiglio è cruciale per evitare ulteriori riduzioni, che metterebbero sotto pressione i Comuni, pilastro della crescita regionale”.
Nonostante il deficit, Mendrisio guarda avanti: investirà 25 milioni, compresi fondi per il parco di Villa Argentina, un patrimonio che resiste anche di fronte al bilancio in rosso.