"Qui non c'è più Bondo"

La giornata di oggi, lunedì, in Valle Bregaglia è stata relativamente tranquilla sul fronte della frana. L'occasione quindi per molti abitanti delle case evacuate per cercare di mettere in salvo il salvabile.

Pochi minuti quelli trascorsi dai residenti di Bondo nelle loro abitazioni per cercare di mettere al sicuro, dove possibile nei piani superiori mobili e beni, e recuperare magari quegli oggetti importanti a livello sentimentale. Un momento difficile da immaginare per chi non ha vissuto simili situazioni. Con le lacrime agli occhi, Paola Tagliabue, cittadina di Bondo, racconta il suo breve ritorno a casa, "è una sensazione bruttissima, bisognerebbe riuscire a staccarsi lucidamente, è una cosa che non riesco ancora a fare. Ti dicono, hai 4 minuti per scappare, ti accompagna un ragazzo della protezione civile, sei in panico; quando sono entrata ho preso delle cose stupidissime, perché ero sconvolta e mi è venuto il panico"

Franca Ruinelli Sciuchetti, anche lei ha una casa a Bondo e racconta come sta vivendo questi giorni: "io seguivo tutto su Facebook e in ogni nuova foto, vedevo la mia casa sommergersi sempre di più e alla fine mi sono detta, non mi interessa più niente, ormai è fatta". La donna ci tiene a precisare che non si tratta "solo" di una casa ma ci dice, "qui non c'è più Bondo, non ci sono più gli alberi, non c'è più il pozzo dove facevo il bagno, è un deserto".

La situazione per il momento è calma, ma è molto difficile prevedere che cosa succederà nelle prossime ore o giorni. Circa 3 milioni di metri cubi di materiale già staccatisi devono ancora scendere a valle. La nuova colata potrebbe arrivare con la pioggia, ma non si esclude che possa essere provocata anche dallo scioglimento del ghiaccio. E poi, lassù, sul Pizzo Cengalo, incombe un altro milione di metri cubi di roccia.

APe/CSI