Ticino e Grigioni

Radio Gwen: “Berna ci riconosce. Per noi è una bomba”

Per l’emittente di Chiasso entrare tra le radio locali complementari significa ricevere fino a mezzo milione di contributo all’anno - Il cofondatore: “Ora potrà essere professionalizzata”

  • 12.01.2024, 21:24
  • 12.01.2024, 21:24
02:53

Radio Gwendalyn

Il Quotidiano 12.01.2024, 19:00

Di: Quotidiano/RSI Info 

C’è anche una novità ticinese tra le 38 concessioni a radio locali e tv regionali rilasciate negli scorsi giorni da Berna per il periodo 2025-34. Si tratta di Radio Gwendalyn, che entra tra le radio locali complementari senza scopo di lucro per la zona di Lugano. Riceverà un contributo massimo di 554’000 franchi l’anno. Nella sede di Chiasso si capta la soddisfazione: “Siamo felici. Sappiamo che ci sarà tanto lavoro, ma non vediamo l’ora e siamo motivati”, dice Daniela Baiardi, membro di comitato.

È il 2005 quando da un’idea di Alan Alpenfelt e Stefano Palermo nasce radio Gwendalyn. Per amici Radio Gwen. Da allora di passi questa realtà ne ha fatti e ora si è aggiudicata la concessione per la nuova zona di copertura di Lugano. “Sono passati ormai quasi vent’anni da quando abbiamo iniziato nella mia stanza universitaria a Milano, da dove trasmettevamo a Chiasso”, ricorda Alan, il cofondatore e membro del comitato. Il successivo passaggio è stato trasferirsi direttamente nella cittadina di confine, “in un piccolo garage abbiamo creato Gwenstival (un festival internazionale di musica, ndr.), progetti socio-culturali, Radio Casvegno, radio online, Nettune e così via. Dopo tanto lavoro e tanta passione, adesso è scoppiata questa bomba. Siamo stati riconosciuti dalla Confederazione come radio complementare, ciò che siamo sempre stati”. Ma ora c’è il riconoscimento finanziario.

Al massimo riceveranno mezzo milione di franchi annui, una cifra che può diminuire a seconda di quanto Radio Gwen riesce a raccogliere. L’emittente, spiega ancora il cofondatore, trasmette su due canali, quello web, ma anche il DAB, attraverso le antenne a Locarno, Chiasso e Lugano. L’anima è quella di una radio comunitaria, con contenuti socio culturali, che finora è andata avanti grazie ai volontari e agli aiuti di fondazioni culturali o, per esempio, del comune di Chiasso.

“È sopravvissuta in questo modo, soprattutto come una passione. C’era sempre abbastanza per coprire, un po’, i costi della struttura, dei viaggi e del materiale. Ora cambia e potrà essere professionalizzata”. Per organizzarsi c’è un anno di tempo.

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