In Ticino sono molteplici le strutture pronte a entrare in servizio per aiutare i profughi ucraini. Tra queste, emergono anche numerose iniziative private, come è il caso della struttura di Tertianum a Chiasso, una società che si occupa di centri abitativi per anziani.
La struttura in passato si era resa già utile nel periodo più acuto della pandemia, offrendo ospitalità ai pazienti Covid e ora ha dato disponibilità per accogliere i rifugiati.
“Si è presentata qui la signora Canonico, che dirige l’associazione La Sorgente, chiedendomi un appartamento in cui depositare del materiale. Qualche giorno dopo è tornata dicendo di aver bisogno di un luogo per ospitare delle famiglie”. Così Luca Cimaglia, direttore di Tertianum a Chiasso, racconta l’origine del gesto. “Sono direttore di una struttura con appartamenti vuoti e disponibili immediatamente, mi chiedo perché non farlo” aggiunge.
“Mettiamo a disposizione otto appartamenti per una trentina di profughi ucraini, ma abbiamo bisogno di aiuto”. Cimaglia rivolge un appello alla popolazione e alle aziende poiché “servono letti completi, coperte e lenzuola affinché gli appartamenti possano essere messi a disposizione dei rifugiati”.
Il direttore metterà a disposizione anche un servizio di ristorazione e sottolinea come possa essere positivo per queste persone essere ospitate in una struttura in centro città. “Hanno l'opportunità di vedere gente che va al lavoro e vive la quotidianità… vedere la normalità può far bene, credo, a chi viene da scenari così violenti”.