Una coppia di turisti, in vacanza sul Lago Maggiore, si sveglia con una volpe sul letto che li morde. L'animale, secondo quanto riportato da 20minuten, viene regolarmente nutrito dal vicino di casa. Ed è proprio questo il problema, sottolinea Luca Bacciarini, veterinario cantonale ticinese: "Se un animale è abituato a essere foraggiato e a entrare in casa, rischia di reagire in maniera aggressiva se la situazione cambia".
"Vediamo la natura con gli occhiali rosa, come se fosse quella della Disney - prosegue Bacciarini - e questo spinge a interagire in maniera scorretta". Per evitare problemi con gli animali selvatici, ma anche per salvaguardare la loro salute, la cosa più importante è di non dargli da mangiare. Questo li spinge ad avvicinarsi alle zone abitate, con un maggiore rischio di attacchi. Allo stesso tempo il cibo può essere dannoso per gli animali: gli scarti di cucina possono portare alla diffusione di patologie, come la peste suina africana. Il pane secco può provocare gravi problemi al fegato di anatre e cigni, mentre nei ruminanti, come cervi e caprioli, può addirittura portare alla morte. La presenza di cibo porta anche a una maggiore concentrazione di animali, con il rischio di diffusione rapida di malattie.
Abituare gli animali a essere nutriti li rende anche dipendenti dall'uomo e ne modifica il comportamento, ricorda il veterinario cantonale. Inoltre, viene meno la regolazione naturale delle loro popolazioni, con la disponibilità di cibo che gioca un ruolo molto importante.
È bene anche evitare i contatti in natura. "Bisogna educare a guardare gli animali senza interagire" afferma Bacciarini, in modo da non modificarne il comportamento.
Se ci si trova di fronte a un animale selvatico in uno spazio chiuso, in casa o in un garage, ad esempio, il veterinario cantonale consiglia di dare una via di fuga e lasciarlo andare. "L'animale è più spaventato di noi" ricorda. All'aperto, se lo si vuole allontanare per la presenza di bambini o animali domestici, basta invece un rumore forte o un grido per metterlo in fuga.