Il commercio illegale di specie animali e vegetali protette a livello internazionale sarà punito con maggiore severità in Svizzera. Dal 1° di marzo i trafficanti che agiscono per mestiere o in banda rischieranno fino a 5 anni di reclusione. Sarà considerato un crimine anche il commercio illegale che coinvolge un gran numero di esemplari protetti. Ma saranno inasprite le pene anche per le violazioni semplici. Finora le condanne prevedevano la multa, mentre in futuro saranno inflitte pene pecuniarie o detentive fino a un anno.
È quanto prevedono le ultime modifiche approvate dal Consiglio federale alla legislazioni materia. Si rifanno alla Convenzione CITES contro il commercio internazionale delle specie di fauna e di flora selvatiche minacciate di estinzione, cui la Svizzera aderisce dal 1975, recepita in una legge federale e in due ordinanze. Gli elenchi delle specie protette (con vari gradi) dalla Convenzione comprendono all'incirca 5'000 animali e 30'000 vegetali.
L'obbligo di fornire informazioni si applicherà anche alle persone che offrono legalmente in vendita animali e piante protetti. Ciò significa che non possono più rimanere anonime e che devono fornire anche informazioni sugli esemplari offerti.
Obbligo di fornire informazioni al momento della vendita e divieto di importazione
Inoltre, sarà vietato importare specie di fauna e flora che sono severamente protette dalla legislazione di un altro Paese, di cui sia dimostrata la seria minaccia di estinzione. In questo modo si impedisce che animali o piante entrino nel commercio internazionale attraverso la Svizzera.
Ma non solo. Chiunque allevi e commerci specie protette in Svizzera sarà chiamato a provare l'origine legale delle piante o degli animali riproduttori e documentare l'intero effettivo. Ciò permetterà una migliore sorveglianza degli allevamenti e una più efficace prevenzione del riciclaggio di animali e piante importati illegalmente.
Un commercio lucroso
Le modifiche legislative che entreranno in vigore prossimamente hanno ottenuto l'avallo del Parlamento. Nel corso dei dibattiti, la sinistra avrebbe voluto completare il progetto con la possibilità data al Consiglio federale di vietare l'importazione di animali, a prescindere dal grado di protezione, se il loro commercio implica trattamenti considerati inaccettabili dal diritto elvetico.
Il commercio di specie protette è un traffico estremamente redditizio. Stando alle cifre emerse durante i dibattiti, genera un fatturato globale di 100 miliardi di franchi all'anno.
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