È già stata spesa in Ticino oltre la metà dei crediti elargiti dalle banche (con garanzia federale al 100% fino a 500'000 e all'85% per importi superiori) per permettere alle aziende di far fronte alla crisi economica generata dalla pandemia di coronavirus. La percentuale varia a dipendenza degli istituti: UBS è attorno al 53%, BancaStato al 60%.
Il rientro di questi capitali resta invece una rarità: li hanno resi, per esempio, quegli imprenditori che non vogliono o possono più sottostare alle restrizioni legate all'operazione lanciata dalla Confederazione. Perché le decine di miliardi stanziate a livello nazionale andassero a garantire la continuità delle aziende e non a finanziare altre operazioni, infatti, è per esempio vietato versare dividendi fino al completo ammortamento.
Le società sembrano dunque voler attendere il passaggio anche dell'eventuale seconda ondata e d'altra parte non hanno particolare fretta: hanno infatti cinque anni di tempo (che possono salire a sette in deroga) per restituire quanto ricevuto.