Ticino e Grigioni

Strangolò quasi un’infermiera, ordinato trattamento

La misura nei confronti di un 59enne ex paziente della Clinica psichiatrica cantonale è stata decisa dal giudice delle Assise criminali - L’uomo è stato ritenuto incapace di intendere

  • 12 giugno, 12:25
  • 12 giugno, 21:15
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RG 12.30 del 12.06.2024: Il servizio di Camilla Luzzani sul processo a un paziente che tentò di strangolare un’infermiera

RSI Info 12.06.2024, 12:31

  • Immagine d'archivio Ti-Press
Di: RG-Luzzani/RSI Info 

Un uomo di 59 anni è comparso oggi, mercoledì, alle Assise criminali di Lugano: si tratta di un paziente psichiatrico che lo scorso 9 agosto ha aggredito alla Clinica psichiatrica cantonale (CPC) di Mendrisio un’infermiera, tentando di strangolarla. Nei suoi confronti è stato ordinato, oggi, un trattamento stazionario in una struttura aperta.

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Tentò di uccidere un'infermiera

Il Quotidiano 12.06.2024, 19:00

Quello odierno non è infatti stato un vero e proprio processo, in quanto l’uomo giudicato incapace di intendere e di volere non è imputabile. Si è trattato quindi di un’istanza di misura che ha di fatto ordinato, come detto, una misura di trattamento stazionario in una struttura aperta. Struttura che sarebbe già stata individuata nello Stampino, anche se la decisione definitiva sulla collocazione spetterà al giudice competente. Questo perché - è stato detto - al momento non esiste in Ticino una struttura più adatta.

L’uomo, un 59enne affetto da un disturbo di personalità misto, dopo essere stato ricoverato alla CPC di Mendrisio ha aggredito l’infermiera colpendola in testa con un telefono e tentando di strangolarla con una cinghia del letto. “Non ricordo cosa sia successo. So che ero arrabbiato. Ma non so perché ero arrabbiato”, ha detto in aula. Aula gremita perché era presente una quarantina di infermieri. Colleghi e amici della vittima visibilmente commossi.

Dopo quel 9 agosto è stato costituito un comitato di infermieri denominato “Ora basta”, perché - ha detto il legale della vittima - questo caso ha dimostrato drammaticamente il limite del sistema socio-psichiatrico di questo cantone. Sia al momento dei fatti sia nell’attuazione di una misura prevista nel nostro codice penale”.

Al momento va però detto che non è stato aperto un procedimento penale per eventuali negligenze da parte della clinica o delle autorità di vigilanza.

A prescindere da questo il giudice Mauro Ermani ha però spiegato che la sentenza sarà intimata anche alle autorità sanitarie cantonali competenti perché oggi - ha detto - è emersa una denuncia su delle disfunzioni del settore sanitario.

Il reato in caso di capacità di intendere e di volere sarebbe stato quello di tentato omicidio ma in questo caso l’autore del gesto non è appunto processabile. 

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