Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha preparato una modifica della legge scolastica, in risposta anche alle nuove rivelazioni di Falò sui “diplomi facili” conseguiti nel Napoletano dagli studenti dell’istituto privato Fogazzaro di Breganzona. Il messaggio è pronto, la prossima settimana approderà in Governo e poi partirà l’iter parlamentare.
La modifica chiede in sostanza di abolire le scuole private che si limitano a preparare gli studenti ad una maturità che poi verrà conseguita all’estero. Il direttore del DECS, Manuele Bertoli, vuole “evitare di consegnare ad altri paesi la competenza sui titoli che poi saranno validi in Svizzera”.
Per quale motivo, tuttavia, si agisce solo ora? ““I tempi sono cambiati – risponde Bertoli – C’è un mercato dei titoli o un mercato dove si millantano degli approcci pedagogici: bisogna essere più vigili, anche a tutela del buon nome delle scuole private.”
Il consigliere di Stato precisa anche che finora sul caso Fogazzaro mancavano testimonianze, quelle raccolte e trasmesse appunto dall’inchiesta di Falò. A questo proposito il ministro invita chi è a conoscenza o è coinvolto in situazioni problematiche a rivolgersi al DECS.
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Sempre per quanto riguarda la modifica di legge, le nuove normative andrebbero a colpire anche un secondo istituto di Lugano che non eroga titoli di studio ma prepara unicamente gli allievi ad esami che poi vengono svolti da privatisti all’estero. Istituto sul quale, conferma Bertoli, non ci sono però mai stati sospetti di irregolarità.
"Risolvere il problema alla radice"
“Con le regole attuali abbiamo difficoltà nell’agire nei confronti dell’istituto Fogazzaro”, spiega ancora il capo del DECS ai nostri microfoni. “Stiamo aprendo ora un’inchiesta che dovrà dimostrare se l’istituto ha davvero aiutato o aiuta in maniera attiva ad accedere ad esami facilitati, per usare un eufemismo – aggiunge –. Se noi invece evitiamo di dare l’autorizzazione a questo tipo di scuole, risolviamo il problema alla radice”.
Per quanto riguarda il secondo istituto che verrebbe colpito da questa modifica di legge, Bertoli spiega: “Se questo istituto è serio, come credo sia, potrebbe benissimo o farsi riconoscere dallo Stato italiano oppure preparare gli allievi al conseguimento della maturità svizzera, come fanno altri licei in maniera seria e orientati alla formazione e non all’ottenimento di un titolo”.
In merito a quest'ultimo punto, abbiamo sollecitato i responsabili della scuola che però ci hanno detto di non volersi esprimere prima di aver parlato con lo stesso Bertoli, il quale ha già assicurato che sono previste misure transitorie.
Accertamenti in corso
Anche la procura vuole far luce sulla vicenda. Le indagini sono condotte dal procuratore pubblico Andrea Gianini del pool finanziario. Gli inquirenti stanno verificando se vi siano gli estremi per i reati di conseguimento fraudolento di una falsa attestazione e falsità in certificati. La procura sta analizzando anche i versamenti di denaro tra Lugano e Napoli.
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