Ticino e Grigioni

Sventata strage, inizia il processo

Compare alle Criminali il giovane arrestato due anni fa con l’accusa di voler compiere un assassinio plurimo alla Commercio di Bellinzona

  • 1 luglio 2020, 10:54
  • 22 novembre 2024, 19:03
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RG 08.00 del 1° luglio 2020 Il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 01.07.2020, 10:54

  • Archivio RSI
Di: CSI-FrCa-DG/ludoC 

Si apre oggi, mercoledì, il processo nei confronti di un giovane arrestato oltre due anni fa con l’accusa di voler compiere una strage alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona. L’imputato, oggi 21enne, deve rispondere in via principale, davanti alla Corte delle Assise Criminali a Lugano, di atti preparatori punibili di assassinio plurimo.

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Sventata strage a processo

Il Quotidiano 21.05.2020, 21:00

Pochi dettagli emersi finora

I contorni della vicenda sono ancora poco chiari anche perché sono pochi gli elementi raccolti dall’inchiesta divulgati nel frattempo. Quello che si sa è che la mattina del 10 maggio del 2018 l’accusato finì in manette a seguito all’intervento del Gruppo cantonale per la gestione delle persone minacciose o pericolose: le autorità erano convinte che il ragazzo, che all’epoca frequentava il terzo anno, voleva compiere una strage nella sua scuola. Sarebbe passato all'atto, sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il martedì successivo, il 15 maggio, durante gli esami: la data spiccava su un diario.

La scuola stessa segnalò il giovane alla polizia, dopo che la direzione venne allertata a sua volta dai compagni di classe, secondo il quale il loro compagno, allora 19enne, stava dando segnali inquietanti, in particolare via social media. A questi segnali si erano aggiunti dei messaggi inviati ad alcuni coetanei, con i quali l’imputato li invitava ad allontanarsi da scuola subito dopo il test del mattino.

Armi in casa, ma il giovane negò di voler passare all’atto

Si pensò subito a qualcosa di brutto e quest’ipotesi trovò conferma a casa del giovane, dove, al momento dell’arresto, gli agenti trovarono una ventina di armi da fuoco, tra pistole e fucili, nonché numerosi proiettili acquistati il giorno prima.

Ricoverato alla clinica psichiatrica di Mendrisio, l’accusato, che soffre di disagi psichici, negò tuttavia di voler davvero compiere una strage.

Sarebbe davvero passato all’atto? A questi e altri interrogativi si cercherà di rispondere in aula, durante un dibattimento previsto sull’arco di tre giorni.

"Fu un duro colpo per la scuola"

A poco più di due anni di distanza e alla vigilia del processo, abbiamo ripercorso quei momenti con il direttore della scuola cantonale di commercio Adriano Agustoni. "Si è trattato di un duro colpo per tutta la comunità scolastica - racconta Agustoni ai microfoni della RSI - Ricordiamo tutti ancora nitidamente queste giornate molto intense”. L'evento ha indotto la scuola a porsi vari interrogativi. “Abbiamo riflettuto molto sulla necessità di ascoltare gli studenti. Ci siamo anche occupati della possibilità di aumentare la sicurezza, abbiamo peraltro serrature elettroniche”. L'accaduto conferma la necessità di “alimentare continuamente il rapporto di fiducia all’interno della scuola”. Un rapporto che ha permesso di evitare la messa in pratica dei propositi stragisti. L’esperienza di Bellinzona, annota Agustoni, viene adesso evocata in vari incontri all’interno del mondo scolastico per imparare ad affrontare eventi traumatici. Certo il processo al via domani potrebbe creare “qualche rigurgito emotivo alle persone implicate più o meno direttamente”.

02:20

Cronache della Svizzera italiana delle 18.00 del 30.06.2020: l'intervista al direttore della Commercio Adriano Agustoni, di Daniela Giannini

RSI Info 30.06.2020, 19:50

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