Si guarda ancora con molta attenzione al tempo dei prossimi due giorni in tutte le aree toccate dal maltempo in Svizzera, la prudenza è d’obbligo perché fiumi e terreni sono già pieni d’acqua, la neve si è sciolta e cosi il livello di riali, fiumi e laghi è sopra la media. La situazione rimane dunque critica, come riferito alla RSI da Carlo Scapozza, capo divisione idrologia dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e in precedenza capo sezione Protezione contro le piene.
“Bastano anche precipitazioni non troppo ingenti per avere piene, smottamenti di terreno o delle frane”, spiega. L’attenzione è rivolta ai luoghi e alle regioni toccate dal maltempo nelle ultime due settimane, come il Rodano in Vallese, ma anche la Mesolcina e la Vallemaggia: territori feriti dove basta poco per provocare colate e cadute massi. Questo perché, riprende il capo divisione dell’UFAM, i suoli sono pieni d’acqua e ci sono reazioni veloci dei corsi d’acqua.
Per sabato e domenica in Vallese, Ticino e Grigioni il pericolo maltempo e di pericoli naturali è moderato, è difatti attesa meno pioggia rispetto allo scorso fine settimana ma il territorio è definito comunque fragile, ci vorrà del tempo per una normalizzazione. Per Scapozza, per un ritorno alle normalità ci vorranno settimane, prima che suoli si asciughino e si torni a una situazione del suolo in grado di assorbire nuove precipitazioni.