Ticino e Grigioni

Tra siepi e palme, un giardino più regolamentato

Dal 1° settembre entra in vigore la nuova lista delle specie alloctone invasive per le quali sarà proibita la vendita e l’utilizzo – Presenti anche la mimosa e l’utilizzatissimo lauroceraso

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Il riscaldamento climatico sembra favorire l'espansione del lauroceraso soprattutto in Ticino, ma la pianta si sta diffondendo anche a nord delle Alpi

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Di: dielle

Un giardino un po’ più regolamentato. Dal prossimo primo settembre entra infatti in vigore l’aggiornamento dell’Ordinanza federale sull’utilizzazione di organismi nell’ambiente (OEDA) che, al di là di norme e definizioni generali sull’utilizzo in natura, in particolare amplia la lista delle specie vegetali di cui sarà vietata la vendita, oltre all’utilizzo.

Se è noto a tutti il caso della Palma di Fortune, la cosiddetta “palma ticinese” che tanto fa discutere per il valore simbolico da “Sonnenstube” che gli è stato negli anni attribuito soprattutto nel Locarnese – ma che resta pur sempre una specie alloctona invasiva possibilmente da eradicare –, sono anche molte altre le specie spesso considerate comuni e che si vedono in tanti giardini a sud delle Alpi, ma che non si potranno più acquistare.

Palmdemia, palme fuorilegge

Falò 30.05.2024, 21:35

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Su tutte spicca certamente il caso del lauroceraso, una delle piante più utilizzate per le siepi ticinesi e non. Va pure detto che l’ordinanza riguarda i nuovi acquisti e non le piante già installate per delimitare i giardini delle case. Ma vuol pure dire che in presenza di una siepe di lauroceraso in cui ad esempio si ammalano una o più piante, oppure se si rende necessario eradicarne degli esemplari per dei lavori, non sarà più possibile acquistarne di sostitutivi e bisognerà scegliere altre specie.

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Una pianta visibile un po' ovunque nei giardini svizzeri, in particolare sull'Altipiano e nel Ticino centrale e meridionale

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Come spiega il sito InfoFlora, in Svizzera il lauroceraso è ‘scappato’ dai giardini e ora spesso lo “si trova nei sottoboschi, nei boschi radi o antropizzati, lungo i margini boschivi, nelle siepi, nei boschi golenali e nei terreni incolti. Colonizza i boschi nei pressi dei laghi del Ticino meridionale a clima mite e umido e contribuisce alla formazione di un sottobosco caratterizzato dalla presenza di piante legnose sempreverdi (laurisilva). Il lauroceraso tollera anche l’inquinamento industriale, il gelo e un’ampia gamma di caratteristiche del suolo. Si sviluppa sia in luoghi luminosi sia scuri. I suoi semi germinano anche all’ombra degli alberi”. Non è considerato invasivo solo in Svizzera, ma anche in gran parte dell’Europa, in particolare nella regione del Mediterraneo e sulla costa atlantica.

Il riscaldamento climatico sembra inoltre favorire la sua espansione proprio e soprattutto in Ticino, ma la pianta si sta diffondendo anche a nord delle Alpi. “Il suo potenziale di invasione è molto alto, in particolare perché si trova in molti giardini e perché viene ancora piantato spesso” si legge nella scheda.

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Una foglia dall'aspetto piacevole, ma dietro la quale si nasconde un forte potenziale invasivo

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53 specie vietate, 22 in maniera più stretta

In tutto le specie vietate dal 1° settembre saranno 53: per una prima lista di 22 è vietato direttamente l’utilizzo in natura, per altre 31 il divieto si limita alla “messa in commercio ai fini dell’utilizzazione in natura”. Nella prima lista figurano in particolare specie di cui da anni si parla per il forte potenziale invasivo, come l’ailanto, l’ambrosia, la pueraria lobata o i poligoni asiatici, tra cui il famigerato e sempre più diffuso – oltre che difficile da eradicare – poligono del Giappone.

Nella seconda lista, che si limita a vietare la messa in commercio, oltre alla già citata palma di Fortune e al lauroceraso, si trovano anche altre specie molto comuni come la mimosa, la paulownia, il bambù dorato o il lampone giapponese.

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La mimosa, un fiore tanto diffuso quanto invasivo

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Dal 2008 una lista sempre più ampia

In Svizzera già dal 2008 è in vigore l’OEDA e già allora era stata allestita una prima lista (allegato 2) con gli organismi invasivi vietati, tra cui figuravano già ad esempio i poligoni asiatici e l’ambrosia.

L’ultima modifica, approvata lo scorso 1° marzo e che entrerà appunto in vigore il prossimo 1° settembre è stata ampliata con i nuovi allegati 2.1 e 2.2, che comprendono le liste sopraccitate: le specie proibite (cioè il cui utilizzo nell’ambiente è vietato) sono elencate nell’allegato 2.1, mentre le specie la cui messa in commercio è proibita sono nell’allegato 2.2. Si tratta di liste con valenza giuridica, considerato che sono ancorate in un’ordinanza. 

Vi è poi anche una lista più ampia, compilata e sempre aggiornata dal Cercle Exotique (ex-AGIN), un’iniziativa dei Cantoni in cui diversi gruppi di lavoro si occupano dell’argomento, forniscono raccomandazioni, redigono schede pratiche di lotta e collaborano con altri esperti e gruppi di lavoro. La lista è suddivisa tra neofite invasive, tra cui figurano quelle finora citate - ma in cui si ritrova anche ad esempio la robinia -,  neofite potenzialmente invasive – dove ritroviamo il kiwi e il fico d’india a spine brune – e infine le neofite invasive e potenzialmente invasive non ancora presenti in Svizzera, ma di cui non si può escludere una futura (rinnovata) presenza.

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