La destituzione dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, prima, e le dimissioni di Mauro Ermani, comunicate ieri, martedì, hanno più che dimezzato gli effettivi del Tribunale penale cantonale (TPC), nel quale sono ora operativi solo due magistrati. Una situazione che impone pressione anche a coloro che assistono gli accusati in attesa di giudizio. “Nell’esperienza di chiunque si occupi di diritto penale, e abbia a che fare con degli imputati, il cliente ha come preoccupazione principale quella di sapere. E questo evidentemente, in questa situazione, è un peso aggiuntivo”, commenta ai microfoni del Radiogiornale Andrea Lenzin, presidente dell’Ordine degli avvocati ticinese, sottolineando che la “tempistica è e rimane una priorità assoluta” nell’interesse degli assistiti.
RG 07.00 dell’08.01.2025 - Il servizio di Romina Lara
RSI Info 08.01.2025, 07:36
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Si tratta quindi di un aspetto “al quale confidiamo che il Tribunale d’appello riconosca, come ha sempre fatto, il peso necessario”, afferma Lenzin, aggiungendo che “anche nell’aggiornamento dei processi” è sempre stato “il criterio prioritario per dare i primi posti liberi in agenda proprio ai casi in cui ci sono persone in detenzione”. Intanto la situazione è seguita con preoccupazione: “Quello che sappiamo è che già in funzione delle prime due vacanze” il Tribunale d’appello si era attivato “per ridistribuire i processi che erano già stati aggiornati con i due giudici sospesi”. Ma ora, chiaramente, le dimissioni di Ermani determinano “un ulteriore problema, perché i giudici da tre diventano due” e quindi “la situazione sicuramente si acutizza”.
È allora realistico immaginare che ci saranno dei ritardi? “È un po’ presto per poterlo dire”, ritiene il presidente dell’ordine. Chiaramente quanto avvenuto “pone il Tribunale d’appello davanti ad un problema di non facile soluzione”. Si sta tuttavia lavorando e si confida “che riescano a trovare effettivamente una soluzione accettabile”, conclude Lenzin.