Ticino e Grigioni

In tribunale “una situazione d’emergenza”

Le prime reazioni alle dimissioni di Mauro Ermani - Stefani: “Approfondimenti in corso per trovare persone disponibili a subentrare”

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RG 12.30 del 07.01.2025: Le prime reazioni alle dimissioni di Mauro Ermani raccolte da Nicola Lüönd

RSI Info 07.01.2025, 12:30

  • Tipress
Di: Radiogiornale/Pa.St. 

Al Tribunale penale cantonale sono attualmente operativi due giudici su cinque. È la situazione a cui si è giunti con la destituzione, lo scorso dicembre, dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti e, oggi (martedì), con le dimissioni di Mauro Ermani.

Si tratta di “una totale emergenza”, secondo Damiano Stefani, presidente del Consiglio della magistratura, interpellato dal Radiogiornale della RSI. “Ma continueremo ad affrontarla - assicura - come abbiamo iniziato a fare prima di Natale, al momento in cui è stata decisa la destituzione dei due colleghi: stiamo effettuando degli approfondimenti con l’obiettivo di trovare delle persone disponibili a subentrare, almeno temporaneamente, in modo da compensare i vuoti lasciati”.

Il consigliere di Stato Norman Gobbi, responsabile del Dipartimento delle istituzioni, si dice nel frattempo convinto “che, proprio grazie al loro senso del dovere e di rispetto istituzionale, i due giudici che restano in carica, quindi Amos Pagnamenta e Marco Villa, saranno in grado di far funzionare questo tribunale”.

Si tratta innanzitutto di gestire i detenuti, come spiega ai microfoni della RSI: “Nell’ambito della pianificazione dei processi è prioritario tenere conto del fatto che ci sono persone in detenzione e che devono quindi essere giudicate prioritariamente rispetto a coloro che sono a piede libero”. E non mancano poi altre misure di carattere organizzativo.

Le dimissioni di Ermani: “Prima di tutto rispetto, ma anche vicinanza”

Il presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani ha rassegnato le dimissioni da giudice di appello per motivi di salute, come reso noto martedì dal suo patrocinatore, l’avvocato Luigi Mattei. Una lettera che sorprende Stefani, che però sottolinea: “Di fronte a problemi di salute, la cosa migliore è sempre restare in rispettoso silenzio, perché sono cose serie”.

Così anche Gobbi. “Va espresso prima di tutto rispetto, ma anche vicinanza, perché evidentemente la salute è prioritaria rispetto alle discussioni pubbliche avvenute in questo periodo”.

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