Emergono nuovi, importanti dettagli dall’inchiesta che giovedì ha portato in carcere il direttore amministrativo e la vice-direttrice della casa anziani Tusculum di Arogno.
Dalla spesa agli artigiani
Le malversazioni – si è appreso lunedì – erano di due tipi. Il primo consisteva nel prelevare il denaro dalla cassa della casa anziani. Il secondo nell’addebitare alla Tusculum uscite personali. Spese per servizi, come i lavori degli artigiani. Oppure acquisti, dall’oggettistica per la casa ai generi alimentari. Le fatture le facevano intestare direttamente alla struttura; gli scontrini li allegavano, come giustificativo, all’elenco dei pagamenti. Il tutto per foraggiare un tenore di vita superiore alle proprie possibilità.
Danneggiate Fondazione e Associazioni
Finora gli illeciti contestati ai due, e ammessi quasi per intero, ammontano complessivamente a poco più di 100'000 franchi. Ma la somma è destinata a salire. Procura e polizia hanno esaminato infatti solo la documentazione degli ultimi due anni, a fronte di ruberie che il 60enne – per sua stessa ammissione – avrebbe commesso sull’arco di circa un decennio. L’uomo, un diacono, attingeva alla Fondazione Tusculum e all’Associazione Amici del Tusculum, di cui era cassiere. Lei all’altra associazione che sostiene l’istituto: la Providebit, della quale era direttrice. Entrambi sapevano delle malversazioni compiute dall’altro. La 44enne ha beneficiato in parte di quelle del diacono. Resta da capire se sia avvenuto anche il contrario.
In carcere fino al 27 aprile
I due dovranno rimanere in carcere almeno fino al 27 aprile. Lo ha deciso sabato sera, per scongiurare il pericolo di collusione, la giudice dei provvedimenti coercitivi Claudia Solcà. Le indagini sono coordinate dal procuratore pubblico Andrea Maria Balerna.
Francesco Lepori