La Confederazione richiede ai rifugiati ucraini che giungono in Svizzera l'apertura di un conto bancario per il versamento di eventuali prestazioni sociali legate allo statuto S e il conto serve anche per il versamento del salario a coloro che da noi hanno trovato un lavoro. Aprirne uno, tuttavia, non è sempre facile, stando ad alcune testimonianze.
Ucraini: conti difficili da aprire
SEIDISERA 05.01.2023, 19:18
A SEIDISERA una 38enne giunta in Ticino a metà novembre ha raccontato di essersi scontrata con un rifiuto sia alla Raiffeisen che in una filiale di BancaStato. La giustificazione sarebbe stata entrambe le volte la medesima: "È la politica della banca", a quanto sembra motivata unicamente dalla nazionalità del potenziale cliente. Nel secondo caso il "no" sarebbe stato accompagnato dall'invito a rivolgersi all'ufficio postale. Postfinance, infatti, non sembra creare difficoltà di sorta.
Fermo restando che ogni banca ha la piena libertà di accettare o meno di aprire un conto a chicchessia, la Sezione del sostegno sociale del Cantone, per voce della caposezione Cristina Oberholzer Casartelli, afferma di non avere notizia di problemi diffusi. Non si tratta però nemmeno dell'unica esperienza del genere, stando a quanto racconta Maya Budkova, presidente dell'associazione Amicizia dei popoli. "Ci sono giunte voci e sono venute a persone a chiedere aiuto", afferma.
E fra gli istituti che oppongono rifiuti cita a sua volta BancaStato. L'istituto - con mandato pubblico e garanzia statale - contattato dalla RSI nega di rifiutare per principio gli ucraini con statuto S.
“BancaStato preferisce non entrare nel merito del caso puntuale o dei casi puntuali riportati, ma ritiene importante precisare che non vi è alcuna disposizione interna che vieta l’apertura di relazioni bancarie a persone ucraine che godono dello “statuto S”. Di fronte a tali richieste la Banca effettua i consueti accertamenti previsti per tutte le aperture di conti. È l’esito di tali verifiche che determina l’effettiva apertura della relazione bancaria. A comprova di tale approccio è sufficiente dire che finora diversi cittadini ucraini rifugiati hanno aperto conti bancari presso BancaStato”.
È quanto si afferma in una presa di posizione fatta pervenire in forma scritta.