Le elezioni del prossimo 2 aprile in Ticino con ogni probabilità non riserveranno alcuna sorpresa per quanto riguarda il rinnovo del Consiglio di Stato. La prima proiezione RSI, elaborata da Ad Hoc Informatica Sagl, basata su un sondaggio rappresentativo dell'elettorato, dà praticamente per certa la riconferma dei quattro uscenti e l'entrata di Marina Carobbio che segnerà il ritorno in Governo di una donna dopo 8 anni di assenza (l'ultima fu Laura Sadis).
La proiezione dà sostanzialmente già per certo che la formula che regge il Governo dal 2011 non dovrebbe cambiare con la conferma dei due seggi alla Lega e l'attribuzione di un seggio ciascuno al Partito liberale radicale, al Centro e al Partito socialista. Anche le sfide interne alle liste non dovrebbero concludersi con uno stravolgimento simile a quello che quattro anni fa aveva portato Raffaele De Rosa a soffiare il posto a Paolo Beltraminelli che mirava alla terza elezione.
La proiezione dei risultati di lista vede la Lega-UDC rafforzare il suo primato di primo partito in Governo, essendo in crescita dal 27,86% ottenuto nel 2019 all'attuale 29,4%, mentre il PLR marcia sostanzialmente sul posto al 24,4%. Il divario tra le due maggiori forze politiche ticinesi potrebbe pertanto tornare a superare i 5 punti percentuali, come nel 2015 quando la Lega aveva superato il 32%, con il PLR al 26,25%. In calo invece il PS e, ancor più, il Centro. L'ex PPD in Ticino non sembra approfittare della tendenza emersa a livello nazionale dopo il cambiamento di nome.
La corsa interna tra i candidati delle liste principali
Nelle scorse settimane, dopo l'annuncio della candidatura di Piero Marchesi, ci si aspettava battaglia interna per la conquista del secondo seggio tra i candidati Lega-UDC. In molti, davano per probabile un risultato in bilico tra Claudio Zali e Piero Marchesi e la possibilità che l'UDC potesse tornare in Governo a un secolo esatto dall'elezione (tacita) di Raimondo Rossi nel 1923 in rappresentanza dell'allora Partito agrario. La rilevazione indica invece che Norman Gobbi (in carica dal 2011) e Claudio Zali (subentrato al compianto Michele Barra nel 2013) stanno facendo corsa ampiamente in testa e, in questo momento, godono di un numero sostanzialmente identico di preferenze. Entrambi hanno su Piero Marchesi, più o meno, lo stesso margine di vantaggio di Christian Vitta (in Governo dal 2015), Raffaele De Rosa (in carica dal 2019) e Marina Carobbio sui rispettivi concorrenti di lista. In termini percentuali la differenza appare ridotta, ma, tradotti in voti, si tratta di migliaia di preferenze.
I giochi in vista del 2 aprile non sono però ancora del tutto fatti e al momento dello svolgimento del rilevamento la campagna elettorale non era ancora entrata nel vivo. Il sondaggio si è svolto tra l'8 e il 24 febbraio. È stato considerato un campione di 1'235 intervistati, 956 quelli che hanno soddisfatto i criteri per la proiezione. Il 42% ha dichiarato che non sa se andrà a votare o ha già deciso di non farlo, il 22% ha già deciso di votare ma non ha deciso cosa (tutti i dettagli sul funzionamento del sondaggio RSI e delle proiezioni cliccando qui).
Maggior dettagli sull'opinione dell'elettorato e indicazioni più precise saranno disponibili tra circa un mese quando la RSI pubblicherà la seconda proiezione sulle elezioni cantonali ticinesi 2023.