Ticino e Grigioni

"Una tragedia annunciata"

Frana a Re: ferrovia riaperta forse entro pochi giorni, per la strada servirà minimo un mese. Frontalieri preoccupati

  • 2 aprile 2018, 14:36
  • 23 novembre, 02:00
Il luogo della frana

Il luogo della frana

  • ansa

Si è svolto lunedì mattina il sopralluogo sull’area della frana che domenica a Meis, frazione di Re (VCO), ha travolto un’automobile uccidendo le due persone che si trovavano all’interno: un uomo e una donna, marito e moglie, del Locarnese, di 55 e 53 anni. Autorità – regionali, provinciali e comunali – hanno fatto il punto insieme ai tecnici e geologi dell’Ente nazionale per le strade (ANAS) e della ferrovia Vigezzina.

Le due vittime, secondo il portale ossolanews.it, stavano andando alla messa pasquale delle 16.30 al Santuario della Madonna di Re. Oltre al cordoglio nei loro confronti, vi è la preoccupazione per le migliaia di frontalieri che per andare a lavorare in Ticino saranno costretti ad imboccare la disastrata statale 631 della Valle Cannobina (teatro già di diversi smottamenti), nonché per le ripercussioni negative sull’economia dell’intera Valle Vigezzo.

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Le immagini della frana

Rescue Media 01.04.2018, 23:46

La sensazione generale è quella di una tragedia annunciata, ma finora si è evitato il balletto delle responsabilità per anni di colpevole incuria. Il ripristino di strada e ferrovia è per tutti prioritario, e i rocciatori sono già al lavoro sulla parete scoscesa, sulla quale verrà eseguito un rilievo con l’ausilio di un drone. I geologi comunicheranno in seguito alle autorità in che stato si trova la parete, per stimare i tempi di messa in sicurezza.

Le previsioni per la riapertura

Le previsioni più ottimistiche prevedono la riapertura della ferrovia entro uno o alcuni giorni, mentre per la strada ci vorrà minimo un mese. Stanno tuttavia già sorgendo conflitti sulle competenze: chi eseguirà i lavori? Chi li finanzierà? Una situazione paradossale, visto che il finanziamento per l’allargamento e la messa in sicurezza della statale 337 era già stato stanziato da tempo, ma i lavori non hanno mai preso il via.

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RG 12.30 del 02.04.2018: la corrispondenza di Luigi Frasa

RSI Info 02.04.2018, 14:41

Preoccupazioni sul fronte svizzero

Non mancano inoltre le preoccupazioni sul fronte svizzero delle Centovalli a cui si aggiungono quelle dei lavoratori frontalieri che ogni giorno valicano il confine.

Preoccupazioni legate alla viabilità, ma anche alla sicurezza, perché la morte ieri dei due locarnesi si somma a quella di tre giovani lavoratori pendolari italiani che persero la vita nello stesso modo nel 1993.

E se la messa in sicurezza della statale 337 (così come della vicina Cannobina) restano fonte di aspre polemiche con Roma per i fondi mai arrivati, adesso si pone l'emergenza del transito che da domani riprenderà.

"Per noi è un grosso problema: con strada e ferrovia bloccate dovremmo “rifugiarci” nella Valle Cannobina, attraversata da una strada difficoltosa e malconcia, prolungando di circa 40 minuti il viaggio verso il posto di lavoro", ci spiega Antonio Locatelli, del Coordinamento Frontalieri del Verbano-Cusio-Ossola.

I lavoratori italiani che giornalmente percorrono quella strada sono circa milleduecento. Le preoccupazioni investono anche il versante ticinese, sottolinea il sindaco del comune di Centovalli Ottavio Guerra: “Il traffico aumenterà su tratti già particolarmente sollecitati”.

La sicurezza resta prioritaria. Come detto, nel pomeriggio rocciatori e geologi dovrebbero dire qualcosa di più sulla salute della montagna.

01:31

RG 12.30 del 02.04.2018: il servizio di Francesca Torrani

RSI Info 02.04.2018, 14:41

LF/FT/ludoC

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