Cattive notizie per i laghi profondi della Svizzera e del Nord Italia, come il Verbano o il lago di Como: il rapido aumento delle temperature delle acque superficiali che si sta registrando in tutto il mondo - provocato dall’uomo e segnatamente dal cambiamento climatico - rischia di trasformarne radicalmente gli ecosistemi.
Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience e realizzato da un gruppo di ricercatori guidati da Lei Huang, del Centro per la fisica del clima all’istituto di scienze fondamentali di Busan, in Corea del Sud. Gli scienziati hanno simulato l’evoluzione delle temperature usando un modello matematico che copre il periodo dal 1850 al 2100, ipotizzando – per gli anni futuri – vari scenari a seconda dell’aumento delle temperature.
Il riscaldamento dell’acqua di superficie aumenta la stratificazione rispetto alle acque profonde, riduce la circolazione e quindi la disponibilità di ossigeno in profondità. Questo provoca cambiamenti nella flora e nella fauna, riducendo la biodiversità. Già oggi si osservano segnali del fenomeno, che non ha precedenti nella storia studiabile dagli scienziati.
I primi laghi a sperimentare cambiamenti drastici saranno quelli delle zone tropicali, già in presenza di un aumento medio delle temperature di 2,4 gradi rispetto all’era preindustriale. Per le nostre latitudini, il fenomeno interesserà prima i laghi a bassa quota (come Como o Verbano) piuttosto che quelli situati in alta montagna.
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