"Nell'assalto al cantiere di Chiomonte furono utilizzati degli ordigni micidiali". Questa la posizione di un consulente dell'accusa, chiamato a ricostruire l'accaduto alla ripresa del processo per terrorismo nei confronti dei quattro attivisti No Tav, Mattia Zanotti (30), Claudio Alberto (24), Niccolò Blasi (25) e Chiara Zenobi (42), in carcere dal 9 dicembre scorso. I fatti, lo ricordiamo, risalgono al maggio del 2013, quando un gruppo di militanti assalta il cantiere della linea ad alta velocità Torino-Lione di Chiomonte, in Val di Susa.
Il processo è stato poi aggiornato al 24 settembre quando verrà disposta una perizia sull'intercettazione ambientale raccolta durante l'indagine che ha portato all'arresto di altri tre attivisti, come aveva spiegato alla RSI Eugenio Losco, uno degli avvocati della difesa, poco prima della ripresa del processo (ascolta l’intervista audio qui sotto).
L'arresto degli altri tre No Tav
L’11 luglio Lucio Alberti (24), Francesco Nicola Sala (26) e Graziano Mazzarelli (23) vengono arrestati nell'ambito della stessa inchiesta, su di loro non pende però l'accusa di terrorismo. Questa ipotesi passerà infatti al vaglio del Tribunale del riesame a fine settembre come chiesto dalla Corte suprema.
Francesca Calcagno
Le spiegazioni dell'avvocato Eugenio Losco
A che punto si trova il processo
RSI Info 17.09.2014, 13:01
Il regime di detenzione non è cambiato
RSI Info 17.09.2014, 13:04
Se il Tribunale del riesame confermasse la Cassazione
RSI Info 17.09.2014, 12:57
Ai giovani arrestati in luglio non è contestato il reato di terrorismo
RSI Info 17.09.2014, 13:09