"Proteggere questo informatore è di fondamentale importanza". Non ha dubbi David Colapinto, avvocato e cofondatore del Centro nazionale per i whistleblower di Washington.
Garantire sicurezza al funzionario governativo che ha fatto avviare l'indagine dei democratici al Congresso per l'impeachment di Trump – dice in questa intervista – non significa "schierarsi pro o contro Trump, ma schierarsi dalla parte della legge".
Informatori rivoluzionari
Si, perché negli Stati Uniti i "whistleblower" (i segnalatori di illeciti) sono tutelati. È una tradizione che affonda le sue radici addirittura prima dell'lndipendenza. Nel 1777 dieci marinai cercarono di far arrestare un capitano della marina continentale, accusato di arricchirsi indebitamente. Non solo, ma erano preoccupati delle condizioni dei prigionieri di guerra britannici. Due di questi marinai – che cercavano di denunciare tutto ciò - vennero arrestati. La notizia arrivò al Congresso – quello stabilito dalla colonie che si erano dichiarate indipendenti dalla Gran Bretagna. E fu così approvata la prima normativa per garantire protezione ai "whistleblower".
Ma chi è un "whistleblower"?
Bradley Birkenfeld intervistato nel 2012 dalla SRF
Una talpa? Una gola profonda che agisce illegalmente o un informatore protetto dalla legge? Negli Stati Uniti questa figura ha una lunga tradizione. L'avvocato David Colapinto spiega che il "whistleblower" è qualcuno che assiste a una violazione di una legge, a un abuso di autorità, o a comportamenti illeciti nell'ambito del governo federale. E lo denuncia. Ma questa figura si è estesa anche nelle società pubbliche, nel settore privato o in vicende di evasione fiscale, come il noto caso di Bradley Birkenfeld, il dirigente dell'UBS che nel 2007 passò al fisco americano una serie di informazioni in violazione del segreto bancario. Ne scaturì un'indagine che portò a una multa-record di quasi 800 milioni di dollari per l'istituto di credito svizzero e la detenzione a oltre due anni di carcere per il "whistleblower" Birkenfeld.
Da Lincoln all'UBS
Durante la Guerra di Secessione, il presidente Lincoln volle approvare una normativa per incoraggiare i privati cittadini a denunciare irregolarità negli appalti pubblici. Cioè chiedeva loro di "blow the whistle" – suonare il fischietto, cioè dare l'allarme in caso di abusi. Da qui deriva la legge sul fisco americano che ricompensa chi denuncia un comportamento illecito. Se gli Stati Uniti riescono a recuperare tasse non pagate - come nel caso dell'UBS in Usa - il "whistleblower" riceve una percentuale. "È la ricompensa per aver assunto il rischio di denunciare le irregolarità", spiega ancora alla RSI David Colapinto. Questo avvocato - insieme al suo collega Stephen Kohn - riuscì a far ottenere a Bradley Birkenfeld circa 104 milioni di dollari, la cifra più alta mai riconosciuta negli Usa a un "whistleblower".
Tutelare l'informatore del caso Trump
L'indagine per l'impeachment di Trump è stata avviata dopo la denuncia di un informatore. In questo caso – aggiunge Colapinto – "ha rispettato la legge, come confermato anche dal direttore nazionale dell'intelligence americana nella sua deposizione al Congresso la scorsa settimana e dall'ispettore generale dei servizi segreti". Questa persona, conclude l'avvocato – "non è una talpa come Edward Snowden o altri". Ma ha cercato di seguire le regole: "Non stava partecipando a un'operazione segreta per infiltrarsi alla Casa Bianca, ma stava svolgendo il suo lavoro".