I rischi che i cambiamenti climatici comportano per la stabilità dell'economia e del sistema finanziario svizzeri appaiono al momento contenuti: questa è l'analisi della Banca nazionale svizzera (BNS), secondo la quale, comunque, sia i pericoli, sia la valutazione potrebbero mutare.
"Di conseguenza la BNS resta vigile, adattando continuamente analisi e strumenti per essere sempre in grado di comprendere e valutare l'impatto di tali rischi sull'intera economia della nazione", afferma l'istituto in un comunicato reso noto durante un evento organizzato giovedì sera dalla stessa BNS a Ginevra, cui hanno partecipato Andréa Maechler e Thomas Moser, due dei tre membri della direzione generale.
Il cambiamento climatico - hanno sottolineato i due specialisti - rappresenta una sfida di portata planetaria. In gergo economico può essere definito come la conseguenza di un'esternalità negativa: gli operatori economici non sostengono il costo totale delle loro emissioni di gas serra per il pianeta e le generazioni future.
Per la BNS, in teoria, un'esternalità di questo genere può essere corretta in modo efficace tramite un meccanismo che fa leva sui prezzi, ad esempio applicando una tassa sul CO2. Il compito di elaborare, scegliere e attivare gli strumenti per affrontare il cambiamento climatico spetta comunque innanzitutto alle autorità politiche e non rientra nelle competenze della Banca nazionale, sottolineano i vertici dell'istituto.