Svizzera

Evasione fiscale, nuove accuse a Credit Suisse

Secondo il comitato finanziario del Senato statunitense, ha aiutato ancora clienti a nascondere i loro averi - La banca respinge gli addebiti

  • 29 marzo 2023, 15:52
  • 20 novembre, 11:38
Una vicenda che riemerge

Una vicenda che riemerge

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Di: ATS/pon 

Credit Suisse deve ancora una volta far fronte ad accuse di favoreggiamento dell'evasione fiscale negli Stati Uniti: l'istituto ha continuato ad aiutare facoltosi clienti americani a nascondere il loro denaro, stando a un rapporto presentato mercoledì dal comitato finanziario del Senato (SFC), un'entità presieduta dal senatore democratico Ron Wyden. La banca respinge gli addebiti.

Proprio questa settimana la commissione ha ricevuto nuove informazioni dalla banca su altri conti americani non rivelati e detenuti dopo il 2014, anno in cui l'istituto, dopo essersi dichiarato colpevole, dovette pagare una multa di 2,6 miliardi di dollari. Si tratta di 13 conti con importi superiori ai 20 milioni di dollari che potrebbero essere detenuti da cittadini statunitensi. Altri 10 erano stati portati alla luce nel 2022. Si cita inoltre il caso di una famiglia con doppia cittadinanza (degli USA e di un Paese latinoamericano) i cui conti per quasi 100 milioni vennero chiusi nel 2013 e trasferiti altrove senza che questo sia mai stato notificato a Washington. Ora anche le banche destinatarie - secondo fonti confidenziali citate nel rapporto fra queste ci sarebbero Unione Bancaire Privée e PKB - potrebbero finire nel mirino di Washington.

Il Credit Suisse, infine, avrebbe aiutato un uomo d'affari statunitense a nascondere oltre 220 milioni su conti offshore, la cui esistenza è emersa solo grazie a cosiddetti "whistleblower".

La banca respinge le accuse

In procinto di essere assorbito da UBS, Credit Suisse non è d'accordo con le conclusioni di Washington. "CS non tollera l'evasione fiscale", afferma un comunicato, in cui si garantisce di aver fornito piena collaborazione (collaborazione che per altro l'SFC riconosce). Il documento descriverebbe essenzialmente vecchi casi, alcuni dei dei quali risalgono a dieci anni or sono. Da allora la banca ha introdotto misure globali per identificare le persone che hanno cercato di nascondere i beni. "La nostra chiara indicazione - si precisa - è di chiudere i conti non dichiarati, una volta identificati, e di disciplinare adeguatamente i dipendenti che non rispettano gli standard di condotta del Credit Suisse".

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Credit Suisse e UBS nel mirino degli USA

Telegiornale 24.03.2023, 12:30

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