Svizzera

Il nuovo ordinamento finanziario

Proroga del diritto di riscossione per l'IVA e l'imposta federale diretta: il primo tema in votazione il prossimo 4 marzo

  • 30 gennaio 2018, 06:44
  • 8 giugno 2023, 14:52

Nuovo ordinamento finanziario 2021: il video esplicativo diffuso dalla Cancelleria federale

RSI Svizzera 11.01.2018, 14:24

  • admin

Quasi due terzi delle entrate della Confederazione, per un ammontare di quasi 43 miliardi e mezzo di franchi, sono da ricondurre al gettito dell'imposta federale diretta (IFD) e dell'imposta sul valore aggiunto (IVA). Tuttavia il diritto di riscossione da parte della Confederazione non è illimitato nel tempo. Esso, in base alla norma costituzionale, decadrà alla fine del 2020. Una proroga di tale facoltà fino al 2035 è così prevista dal nuovo ordinamento finanziario su cui, il prossimo 4 marzo, dovranno pronunciarsi gli elettori.

Al gettito dell'IFD e dell'IVA è legato quasi il 65% delle entrate della Confederazione

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Il relativo decreto è stato accolto dal Parlamento senza alcuna opposizione o astensione. Con un'approvazione anche da parte del popolo e dei cantoni (trattandosi di una modifica costituzionale, si impone una doppia maggioranza), la Confederazione potrà continuare a disporre delle risorse indispensabili per l'adempimento dei propri compiti. La facoltà di riscossione di IFD/IVA va
periodicamente rinnovata: l'ultima proroga, approvata in votazione popolare nel 2004 ed entrata in vigore nel 2007, esaurirà i suoi effetti fra un paio d'anni.

Entrambe le Camere, dopo i dibattiti in materia, si sono pronunciate per un limite temporale di 15 anni

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In sede parlamentare è stata in particolare discussa l'ipotesi, sostenuta da una minoranza, di rinunciare a limiti temporali per la riscossione delle due imposte. Alla fine però sia il Nazionale che gli Stati hanno finito per allinearsi alla proposta, avanzata dal Governo, di un limite di 15 anni.

Il Consiglio federale, raccomandando al popolo l'adozione del decreto, ricorda che il nuovo ordinamento non implica un aumento delle imposte e sottolinea la necessità della proroga per garantire la continuità della politica finanziaria corrente. Se la proroga venisse respinta, le uscite della Confederazione dovrebbero essere celermente ridotte e in una misura superiore al 60%. Sensibili anche le conseguenze per i cantoni, ai quali è destinato il 17% del gettito dell'IFD.

ARi

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