Assassino. Il 57enne macedone che il 23 giugno 2017 uccise la moglie sparandole a più riprese da distanza ravvicinata ad Ascona si è macchiato del reato più grave previsto dal codice penale. La corte delle Assise criminali lo ha riconosciuto colpevole di assassinio punendolo con 18 anni di carcere e all'espulsione per 15 anni dalla Svizzera. Una pena leggermente inferiore a quella richiesta dal procuratore pubblico Moreno Capella (20 anni), in virtù di una lieve scemata imputabilità riconosciuta dalla perizia psichiatrica.
RG 12.30 del 20.11.19: la difesa contesta l'accusa di assassinio
RSI Info 20.11.2019, 13:47
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Il presidente della Corte, il giudice Mauro Ermani, nel motivare la sentenza, giunta al termine di un dibattimento durato due giorni durante i quali la difesa dell’imputato ha tentato di ottenere una condanna per omicidio, ha parlato di un delitto "barbaro e crudele" e sottolineato l'estrema gravità di quanto commesso dall’uomo, che una mattina di due anni fa nell’autosilo Muraccio svuotò il caricatore contro la 38enne consorte che si era separata da lui. Nelle settimane e mesi precedenti la tormentò pedinandola e minacciandola, obnubilato dalla gelosia e dalla possessività che lo hanno portato all'uxoricidio.
L'uomo colpì la moglie anche con un proiettile raccolto da terra, quando era già morta. E proprio quest'ultimo colpo esploso, secondo la Corte indica come l'imputato abbia agito con modalità particolarmente perverse, una delle condizioni contemplate dal codice penale per il reato di assassinio.
CSI 18.00 del 20.11.19: la presa a carico degli autori di violenze illustrata dal direttore dell'associazione EX-pressional Lionello Zanatta al microfono di Romina Lara
RSI Info 20.11.2019, 19:10
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18 anni per l'uxoriocida di Ascona
Il Quotidiano 20.11.2019, 20:00