“Un giorno queste persone si sono presentate a casa mia senza preavviso. Dovevate sentire i toni. Sono il nuovo padrone”. Inizia così la testimonianza di una delle persone che si sono viste recapitare la disdetta del contratto di locazione in un palazzo di via Vegezzi, uno dei più grandi in centro a Lugano.
“Ci hanno detto - continua la donna - che dovevamo lasciare i locali perché i proprietari avevano altri progetti. Io ci stavo da diversi anni. Sono arrivati e hanno scattato foto all’interno senza chiedere. Mi sono sentita violata e sottomessa. Mi domando, ma noi del posto avremo ancora la possibilità di abitare nella nostra piccola città?”.
Tra gli inquilini gira voce che vorrebbero metterci degli Airbnb. Trasformare cioè gli appartamenti in spazi affittati ai turisti attraverso la nota piattaforma online. E in effetti è verosimile. A Lugano - secondo una nostra indagine - ci sono almeno 190 appartamenti affittati a turisti e 10 stabili utilizzati a questo scopo.
La nuova proprietà dell’immobile in via Vegezzi è una società nel cui CdA - stando al Registro di Commercio - figurano tre cittadini dell’Est Europa. Ebbene la società negli ultimi due anni ha comprato a Lugano cinque palazzi. Quattro palazzi e mezzo, per l’esattezza. E in due di questi - uno si trova praticamente in via Nassa, l’altro in via Frasca - sono già stati realizzati appartamenti di vacanza. Questo appoggiandosi a un’altra società specializzata in questo settore e con cui hanno rapporti commerciali.
Possibile che lo stesso destino sia riservato anche al palazzo in Via Vegezzi? È una delle domande che avevamo sottoposto alla società, che però ci ha detto di rivolgerci ai loro avvocati, da cui abbiamo potuto avere qualche prima informazione.
La città vorrebbe ripopolare il centro, i privati sfrattano i residenti
La situazione di via Vegezzi è solo un esempio di operazioni che, in ogni caso, rientrano in un ambito di libertà imprenditoriale. Per Lugano però il discorso è un po’ più complesso. Proprio l’immobile della testimonianza si trova a poche decine di metri da un altro grande palazzo - in via della Posta - di proprietà della Città e in cui ci sono uffici comunali. Il Municipio ha più volte detto di voler trasferire questi spazi amministrativi a Cornaredo per creare appartamenti e contribuire a ripopolare un centro che è tra i meno abitati della Svizzera.
La Città vuole portare abitanti in centro ma i privati, nel palazzo di fianco, inviano disdette ai residenti. Non c’è una contraddizione? Lo abbiamo chiesto al municipale Filippo Lombardi: “Credo che Lugano al momento stia vivendo una certa espansione del fenomeno, ma sotto controllo e con un certo equilibrio - risponde il capodicastero edilizia privata -. Salvo singoli casi come quelli che avete riscontrato, non è afflitta da un problema, per il momento. Però può sempre cambiare”.
L’immobile comunale in via della Posta, continua Lombardi, “verrà riorganizzato in funzione di una residenza permanente che permetta anche probabilmente le pigioni moderate. Su questo dobbiamo lavorare un po’. Però non abbiamo l’impressione che ci sia uno sfratto di massa di cittadini da parte di proprietari in centro a Lugano. Ci sono alcuni casi che stiamo monitorando”.
Dati interessanti sul fenomeno ce li ha forniti Lugano Region, l’ente turistico del Luganese. Perché l’ente turistico? Perché per gli airbnb si deve pagare la tassa di soggiorno, che finisce proprio all’ente turistico. Ebbene, secondo questi dati a Lugano ci sarebbero almeno 190 appartamenti affittati ai turisti e 10 stabili utilizzati prevalentemente a questo scopo. In tutto il Luganese si arriva a contare più di 500 appartamenti per un totale di 3’170 posti letti. Questi sono quelli che pagano la tassa di soggiorno, ma potrebbero anche essercene altri.