Sulla pedagogia speciale non si risparmia: questa la posizione assunta dal Gran Consiglio che, con 50 voti a favore e 28 contrari, appoggia gli emendamenti contro il taglio di 2 milioni nella didattica speciale proposto nel rapporto di maggioranza della Gestione per il preventivo 2025.
Era noto: la manovra aveva suscitato resistenze. Lunedì è stata consegnata una petizione con oltre 9’000 firme per osteggiare la misura e oggi i deputati hanno deciso di seguire quanto aveva proposto il Governo, ovvero accordare 6 milioni di franchi in più a questo settore l’anno prossimo (e non 4 come chiesto dalla commissione della Gestione), portando il totale del finanziamento a 57 milioni di franchi.
Dopo un lungo dibattito (di oltre due ore), i soli rimasti a sostenere la riduzione sono stati i deputati del PLR, alcuni democentristi e quelli della Lega dei Ticinesi.
Marina Carobbio-Guscetti, la direttrice del Dipartimento dell’educazione, nel suo intervento, si è detta favorevole a una verifica della spesa. “Mi prendo l’impegno di fare uno studio su quali sono i risultati degli investimenti che facciamo”, ha detto al termine delle discussioni. La direttrice mette però in guardia, ogni “analisi esterna avrà dei costi”.
“Investire nelle possibilità formative dei giovani con disturbi specifici dell’apprendimento o con disabilità”, ha continuato Carobbio-Guscetti, “vuol dire permettere a questi giovani appunto di seguire un percorso formativo di avere un lavoro, di avere un accesso pieno alla società e quindi di diminuire i costi sulle assicurazioni sociali”.
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Notiziario 11.12.2024, 17:00
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