Ticino e Grigioni

Tagli alla scuola, non si esclude il referendum

Sindacati, insegnanti, mondo del sociale e famiglie sono scese in piazza a Bellinzona per sostenere la pedagogia speciale

  • 09.12.2024, 21:18
  • 10.12.2024, 08:30
03:24

In piazza contro i tagli alla scuola

Il Quotidiano 09.12.2024, 19:00

Di: Quotidiano/sdr 

Docenti e famiglie lunedì hanno protestato a Bellinzona contro il preventivo del Cantone e soprattutto contro i tagli alla pedagogia speciale. È a rischio il percorso di crescita di tremila bambini, hanno riferito dalla piazza. Così, mentre all’interno del Palazzo delle Orsoline si sono discussi i conti del Cantone, all’esterno si sono fatti sentire insegnanti, famiglie e mondo del sociale, convocati dai sindacati VPOD e OCST per urlare a gran voce il loro “no ai tagli”.

“Abbiamo voluto far presente - ha riferito alla RSI Raoul Ghisletta, segretario cantonale VPOD - che ci sono ancora persone disposte a venire davanti al Parlamento a ricordare quali sono i bisogni della società, i bisogni della scuola, i bisogni del settore sociale, del settore sanitario”. Lo stesso Ghisletta ha ricordato come questo sia stato un anno di raccolta firme, petizioni, lettere, proteste, senza escludere la possibilità di arrivare a un referendum sul tema. Intanto osservano il risultato del voto in Parlamento. Nel primo pomeriggio, mentre i deputati iniziavano ad affluire in Gran Consiglio, sono state consegnate in Cancelleria più di novemila firme raccolte da 27 associazioni, che si sommano alle quattromila circa consegnate da ErreDiPi a sostegno delle scuole comunali.

“Siamo qui oggi per sostenere la pedagogia speciale - ha ribadito al Quotidiano Emanuela Di Campli, presidente dell’associazione ADAT - e il lavoro enorme che ha fatto negli ultimi dieci anni a sostegno dei ragazzi che presentano neuro divergenze, che hanno bisogno di misure compensative per affrontare la scuola regolare con successo. Per avere degli apprendimenti che consentono poi in futuro di affrontare le formazioni sia professionali, sia universitarie, che li rendono autonomi e quindi togliendo un carico poi più tardi alla società”. Insomma, le vittime - per dirlo con chi è sceso in piazza - possono sembrare le scuole comunali, speciali, le medie e ovviamente i servizi di sostegno. In realtà, in ultima istanza sono le famiglie e la società nel suo insieme che, hanno detto a Bellinzona, ne pagherebbe le conseguenze.

Per Denise Carniell, commissaria in Parlamento delle persone con disabilità, bisogna stare ancorati alla realtà e dare a queste famiglie e a questi bambini quello di cui hanno bisogno. “I soldi - ha spiegato - si trovano, basta spendere bene le risorse”. Chi ha contestato lunedì a Bellinzona i tagli nella scuola, nella pedagogia speciale, si dice intenzionato a continuare a combattere, se necessario, anche ricorrendo anche al referendum.

03:03

Il destino incerto del preventivo ticinese: focus sulla pedagogia speciale

SEIDISERA 09.12.2024, 18:00

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