Swiss Paralympic non ha usato giri di parole nel comunicato odierno, emesso in risposta alla decisione del Comitato Paralimpico Internazionale di ammettere, seppur sotto bandiera neutrale, gli atleti russi e bielorussi, definendosi costernata da questa scelta. In particolare l'organizzazione mantello rossocrociata prende atto con rammarico delle argomentazioni addotte. Il fatto che considerazioni giuridiche siano state poste prima delle argomentazioni morali e politiche è un fatto grave per il movimento paralimpico si legge nella nota.
I funzionari paralimpici elvetici hanno fatto il possibile per arrivare all'esclusione degli atleti russi e bielorussi, "l'unico modo per rimanere credibili al pubblico, agli atleti dei paesi partecipanti e, in particolare, alla delegazione dell'Ucraina arrivata oggi in Cina". Swiss Paralympic si dice sgomenta che le attuali basi giuridiche dell'IPC non sono apparentemente sufficienti a legittimare l'esclusione delle delegazioni russa e bielorussa.
Queste le parole di René Will, presidente del consiglio di amministrazione: "È strano, anzi triste, che dopo gli incidenti di doping russi ai Giochi Olimpici e paralimpici di Sochi 2014 e la simultanea invasione della Crimea, l'IPC non sia riuscito a rivedere e adattare le sue basi giuridiche a tali incidenti".
Guerra in Ucraina, il servizio sulle nuove esclusioni di russi e bielorussi (Info Notte Sport 01.03.2022)
RSI Sport 01.03.2022, 23:35