“Appena rientrati da Taizé… non si vede l’ora di ritornarci!”. Così il pastore riformato di Lugano, Daniele Campoli, ai microfoni di “Chiese in Diretta” (RSI Rete Uno), raccontando l’esperienza di un gruppo di ticinesi, che durante il ponte dell’Ascensione è stato ospite della Comunità cristiana ecumenica internazionale fondata nel 1940 da Roger Schutz.
A Taizé risiedono circa 80 monaci di diverse confessioni cristiane; la comunità accoglie ogni anno pellegrini da tutto il mondo. Frère Matthew, inglese, di confessione anglicana, è da dicembre dello scorso anno il nuovo priore. Canto, preghiera, condivisione sono gli ingredienti che da tanti anni attirano giovani da tutto il mondo, per un’esperienza spirituale molto coinvolgente.
Il viaggio è stato organizzato da “Taizé Ticino”, in collaborazione con la Comunità di lavoro delle Chiese cristiane in Ticino. Cristiani di diverse confessioni hanno condiviso queste giornate di intensa spiritualità.
Per il pastore Campoli – che ha guidato il gruppo insieme a don Carlo Vassalli e don Rolando Leo – questi viaggi sono uno stimolo a guardare con ottimismo verso il futuro della chiesa, intesa come comunità dei credenti. “Ci sorprende sempre vedere queste migliaia di giovani che si recano a Taizé – spiega Campoli -. Questo ci incoraggia e ci rende ottimisti”.
La trasmissione televisiva “Segni dei Tempi”, settimanale evangelico curato da Lucia Cuocci, ha seguito il viaggio dei ticinesi a Taizé e propone un servizio sul tema, sabato 1 giugno, alle ore 12,05 su RSI La1.