Musica pop

La storia del K-Pop (7/10)

La Kwave conquista il mondo

  • 12 novembre 2023, 14:00
  • 20 novembre 2023, 08:57

La storia del K-Pop (7/10)

RSI Cultura 11.08.2023, 09:10

Di: Mrs Yoon e Mr Kim 

Nell’ultima decina d’anni il Kpop è diventato globale, e ormai è una delle esportazioni più importanti della Corea del Sud. Le diverse case discografiche lanciano sul mercato decine e decine di nuovi gruppi. La maggior parte di queste band scompare senza lasciare traccia, ma il mercato coreano è ormai saturo e occorre espandere e diversificare. Le superstar di casa, gli EXO, le Blackpink, le Twice, i Winner, i Big Bang, i Super Junior sono le avanguardie dell’onda K, la Kwave, che si abbatte prima sull’Asia e poi sul resto del pianeta.

I gruppi che in questo periodo di pop overdrive hanno più successo hanno alcune caratteristiche in comune: di solito sanno cantare anche senza l’uso dell’autotune, cominciano a scrivere e a produrre alcuni dei loro brani, merce rara negli anni precedenti, e sanno bene l’inglese, assolutamente necessario per sfondare all’estero. I generi esplorati a Seoul e dintorni non si limitano più all’elettro pop e alla dance a volte un po’ tamarra degli inizi e nemmeno alle ballate ad altissimo tasso di zuccheri ma vanno dal R’n’B al rock alla rivisitazione in chiave hip pop della musica tradizionale.

In tutta questa marea di idol impossibilmente giovani, impossibilmente belli e impossibilmente bravi a ballare e a tenere una nota alta mentre ballano quello che finora ha avuto il più grande successo di tutti è un signore con qualche chilo di troppo, imprevedibile e lontano anni luce dal look del K-pop. Psy. Cantante con un certo successo ma non troppo in patria Psy sale in tutte le classifiche globali con un solo singolo, visualizzato online qualcosa come 4,1 miliardi di volte. Cosa dire di lui e del suo “Gangnam Style”? Beh, senza di lui la Kwave forse ci avrebbe colpito le orecchie più tardi, o magari di pop coreano non avremmo mai sentito parlare…

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