Gennaio è un momento di bilanci in cui si tirano le somme sull’anno passato e si getta uno sguardo al futuro, verso l’anno appena cominciato. Per questo, abbiamo sottoposto ad alcuni professionisti del settore agricolo locale un questionario con l’obbiettivo di fare un bilancio della situazione agricola nel 2024 e capire le aspettative per il futuro.
Negli ultimi anni il clima è diventato sempre più imprevedibile, mettendo in difficoltà l’agricoltura con improvvisi eventi metereologici che ne hanno danneggiato il raccolto. Il 2024 non è stata un eccezione e le sfide non sono mancate: è stato un anno estremamente caldo, con una primavera più piovosa della media e un agosto caratterizzato dalla canicola. Particolarmente significative in campo agricolo sono state le grandinate e le forti piogge estive e primaverili.
Attraverso un questionario, abbiamo raccolto le testimonianze di 13 professionisti attivi nel mondo agricolo locale, per avere una visione diretta delle sfide affrontate, delle esperienze vissute e delle previsioni per il futuro. I protagonisti coinvolti sono attivi in vari settori: apicoltura, artigianato alimentare, campi coltura, frutticoltura, settore lattiero-caseario, orticoltura, viticoltura e zootecnica.
Grandine e pioggia come principale impedimento
Alla domanda se ci fossero stati particolari eventi climatici o altri impedimenti che avessero danneggiato la produzione, 7 persone su 13 - indipendentemente dal settore in cui lavorano - hanno indicato la grandine. Dove questa non fosse arrivata, le forti piogge hanno comunque complito la produzione (5 persone su 13).
A più riprese e in diverse regioni ticinesi, infatti, durante l’anno appena trascorso, le grandinate non hanno risparmiato i raccolti. Quella del 12 luglio nel Bellinzonese è stata particolarmente impattante per l’agricoltura, così come il maltempo che si è abbattuto nel Mendrisiotto il 7 luglio.
https://www.rsi.ch/s/2202025
Oltre a queste precipitazioni, la loro combinazione con periodi di siccità ha recato danni, provocando stress al terreno.
La portata dell’impatto
Provare ad adottare misure per arginare i danni è una soluzione ovviamente marginale di fronte a eventi estremi come la grandine. Infatti, anche chi ha installato reti protettive o chi ha introdotto altre disposizioni, nella maggior parte dei casi ha avuto una diminuzione della produttività.
Su una scala da 1 (nessun impatto) a 5 (impatto molto grave), solo due persone hanno indicato il 2 come risposta, cinque il 3, altre cinque il 4 e una ha indicato di aver subito un impatto molto grave.
Dal nostro sondaggio, è l’Azienda agricola Bianchi Bio quella ad aver segnalato il massimo impatto: nel loro caso è stato fortemente compromesso il raccolto del miele, che è diminuito del 70% a causa del freddo e dell’acqua di maggio e giugno. Per evitare che le api morissero, infatti, sono state nutrite nel periodo in cui avrebbero dovuto produrre il miele.
Anche tra chi è stato colpito in minor misura, la grandine – e in alcuni casi i cervi – ha causato comunque danni: nel caso di Tigusto SA di Cugnasco, che produce alimenti come tofu e salsa di soia, la grandine ha dimezzato il raccolto di soia, limitando così la produzione di alcuni dei loro alimenti; alle aziende frutticole è stata rovinata la frutta e la maggioranza degli intervistati ha dovuto assistere a uno scarso raccolto, in misura più o meno grave, con conseguente diminuzione delle vendite.
Aziende vitivinicole sempre più assicurate
Con l’aumentare delle grandinate e del maltempo, le aziende vitivinicole optano sempre di più per assicurazioni che coprono questo tipo di danni. A partire da quest’anno, saranno anche aiutate dalla Confederazione che coprirà del 30% i costi dell’assicurazione.
https://www.rsi.ch/s/2380810
Per Davide Cadenazzi, dell’azienda vitivinicola Cadenazzi e presidente di Federviti, il 2024 è stato tutto sommato una buona annata, anche grazie ad interventi mirati con prodotti fitosanitari che gli hanno permesso di limitare i danni sul raccolto.
L’Azienda Manimatte di Bellinzona è riuscita invece a salvare una parte del raccolto meno colpito dalla grandine con dei trattamenti cicatrizzanti.
Trattamenti cicatrizzanti, cosa sono?
Prodotti che accelerano la guarigione delle ferite sulle piante da vite causate dalla grandine.
Nella speranza di meno imprevisti
Sulla scia degli ultimi anni, anche il 2024 è stato un anno caratterizzato dall’imprevedibilità meteorologica, dunque, con eventi climatici estremi e una primavera molto piovosa. «Avere più stabilità e certezze climatiche» è dunque una risposta quasi unanime quando si parla di aspettative per il futuro.
È stato annunciato che il 2024 è risultato l’anno più caldo di sempre, con 0,12 °C in più rispetto al 2023 e 0,72 °C rispetto alla media del periodo 1991-2020. L’agricoltura è un settore direttamente colpito da questi cambiamenti e saper reagire agli imprevisti che l’innalzamento delle temperature comporta è diventato cruciale per garantire la sostenibilità delle produzione.
Ringraziamo Alberto Sassella, Azienda Agricola Bianchi, Azienda Agricola Rampiga Bedigliora, Azienda agraria cantonale di Mezzana, Davide Cadenazzi, Daniele Maffei (Azienda agraria cantonale di Mezzana), Fabio Del Pietro (Terreni alla Maggia), Fattoria Loi, Frutticola Bassi, Gabriele Bianchi, Luca Locatelli (Azienda agricola Manimatte), Martino Lepori (Trefrutti SNC), Roberto Belossi (Cantina il Cavaliere), Tigusto SA, Orticola Saleggi.