Curiosità e trend

Agrumi che (forse) non conoscevi e che potresti provare a coltivare

Tra le migliaia di varietà, eccone alcune adatte alle nostre temperature

  • 12 febbraio, 11:30
Agrumi di AlpAgrumi
  • Alessia Rauseo
Di: Emma Berger 

Gli agrumi sono stati storicamente coltivati in climi più miti rispetto a quelli in cui oggi cresce la maggior parte di quelli che mangiamo. Crescevano infatti già dal 1500 nelle regioni settentrionali dell’Italia e nella Riviera francese, sopportando anche le basse temperature. Con l’avvento di un’agricoltura più commerciale, si è poi preferito spostare la loro coltivazione in luoghi pianeggianti, ma il nostro territorio resta adatto alla crescita di agrumi e non solo di quelli più conosciuti.
Oltre ad arance, limoni e mandarini c’è un mondo da scoprire: ecco alcuni esempi di agrumi meno popolari che potreste provare a coltivare anche a casa vostra.

Lo Yuzu, un ingrediente gourmet

Lo Yuzu è da qualche anno sempre più apprezzato e utilizzato e per questo lo si trova spesso nei menu dei ristoranti di alta cucina e non solo.
Questo frutto è originario del Nord della Cina ed è poi stato importato in Giappone dove è diventato estremamente popolare; è lì infatti che questo ingrediente è più valorizzato. È probabilmente un ibrido tra una varietà di mandarino e il limone di Ichang, ragione per cui all’apparenza può essere descritto come un “mandarino giallo” e dalla buccia rugosa.

Yuzu

Albero di Yuzu

  • AlpAgrumi

La sua polpa è aspra e la buccia molto profumata: basta sfregarla leggermente per spigionare tutti i suoi aromi. La scorza viene infatti utilizzata per insaporire condimenti per carne e pesce, salse, dolci e bevande. La salsa ponzu, un versatile condimento giapponese, viene insaporito proprio con il succo di Yuzu. Si presta inoltre perfettamente per preparare la marmellata, siccome la sua buccia è poco amara e molto aromatica.
La pianta resiste a temperature fino a -10°C ed è molto produttiva: è quindi adatta ad essere coltivata anche sul nostro territorio.  

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  • Danny Rauseo e Paolo Riva

Il Kabosu, “lime giapponese”

Ibrido tra lo Yuzu e il Mandarino è invece il Kabosu, un piccolo e tondo agrume da utilizzare quando è ancora verde. Il suo sapore è simile a quello dello Yuzu ma meno acido; un po’ come utilizzeremmo un lime, il Kabosu è adatto per condire le insalate o insaporire i cocktails.
L’albero è compatto e resiste al freddo; i suoi frutti si raccolgono da settembre a novembre, quando sono verdi.

Kabosu

Kabosu

  • AlpAgrumi

Il Kumquat, non solo come decorazione

Anche chiamato il “mandarino cinese”, il Kumquat è piccolo, arancio e di forma ovale o tonda, a dipendenza della varietà. Si può gustare anche da intero, scoprendo un piacevole equilibro tra l’acidità della polpa e la dolcezza della buccia. È quindi perfetto da gustare così com’è ma anche conservato intero sotto sciroppo o utilizzato per arricchire alcuni dolci.

Kumquat

Arbusto di Kumquat

  • Paul Hanaoka, Unsplash

Il pompelmo Kinkonshui

Per chi non ama l’amarezza del pompelmo, c’è un’alternativa: il Kinkonshui, che ha un sapore simile a quello di un mandarino e di un pompelmo dolce. Ha un frutto grande a forma di pera e la sua polpa è arancione chiaro; l’albero è produttivo e sopravvive a temperature sotto zero. 

La differenza tra pomelo e pompelmo

A volte nei supermercati capita di trovare il pomelo, un grande agrume poco amaro, a volte a forma di pera, dalla buccia spessa e vescicole grandi quasi asciutte. Si tratta della varietà Citrus maxima e proviene originariamente dalla Cina.

Il Citrus paradisi, invece, meglio noto come pompelmo, è il frutto dalla buccia più sottile e dalla polpa succosa con un retrogusto amarognolo. Deriva dal pomelo, che era stato introdotto negli Stati Uniti e successivamente incrociato con altre varietà, dando vita a un frutto più ‘di successo’ — potremmo dire che il pompelmo è il ‘nipote americano popolare’ del pomelo.

Arance, limoni e mandarini diversi dal solito

Se invece non ci si vuole allontanare dai “classici” agrumi, ci sono comunque alcune varietà di quelli più conosciuti che permettono di sperimentare con diversi sapori.

Arancio fragola: si chiama così perché il suo sapore dolce ricorda quello della fragola. Ha una buccia sottile e pochi semi, perfetto quindi per essere gustato così com’è! Più si lascia maturare il frutto sulla pianta, più l’arancia diventa semi-sanguigna.
Limone Pavlovo: resistente agli sbalzi di temperatura, il limone Pavlovo fiorisce in tutte le stagioni se coltivato al chiuso (in appartamento è perfetto). Ha una scorza molto gialla e profumata, e la polpa piuttosto acida e succosa.
Finger lime (limone caviale): è verde e dalla forma allungata simile a quella delle dita. È anche chiamato limone caviale perché la polpa è composta da piccole sfere dal sapore intenso che ricordano appunto le pregiate uova di pesce.
Mandarino Shiranui: ha note molto più dolci rispetto al mandarino comune ed è caratterizzato da una sporgenza in un lato. Resiste bene al freddo e si raccoglie a partire da marzo.

Mandarini Shiranui

Mandarini Shiranui

  • AlpAgrumi
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