I mercati non sono solo luoghi di scambio commerciale, ma veri e propri spazi di incontro e socialità. Nato nel settembre 2024, il Mercato Locale di Origlio prende vita dall’iniziativa di tre amici e si distingue per la sua atmosfera accogliente, il forte legame con il territorio e la componente affettiva degli organizzatori, tutti volontari.
Ogni venerdì pomeriggio, dalle 15 alle 19, il piazzale della scuola Steiner si trasforma in una piccola fiera a cielo aperto, con bancarelle disposte a semicerchio, un fuoco acceso al centro e un clima familiare e conviviale.
Abbiamo passato un pomeriggio in compagnia di Caterina Ratti, una dei tre promotori di questa iniziativa.
Volevamo un luogo dove trovare tutti i prodotti che amiamo, senza doverci adattare alle logiche della grande distribuzione
Un mercato autentico e sostenibile
Questa iniziativa è un’associazione, gestita da Caterina, Sophie e Francesco, tre appassionati che hanno deciso di creare un mercato basato su qualità e relazioni dirette tra produttori e consumatori: «Volevamo un mercato che fosse autentico, dove produttori e consumatori potessero incontrarsi davvero, creando un legame diretto con il cibo e con chi lo produce», racconta Caterina, mentre con un sorriso porge il resto a una cliente.
Sophie aggiunge che l’obiettivo è offrire alla comunità una selezione completa di generi alimentari, permettendo di fare la spesa per un’intera settimana senza dover ricorrere al supermercato, contribuendo così a tutelare e valorizzare e sostenere il nostro territorio e la vita del nostro suolo.
È un mercato con orari diversi dalla norma, che permette alle persone impossibilitate di recarsi ai mercati mattutini a causa del lavoro, di fare la spesa in modo sostenibile e possibilmente locale.
Il mercato come esperienza
Una peculiarità di questo mercato locale è la volontà di non essere solo un punto vendita, ma un vero e proprio spazio di socialità, popolato da tutte le generazioni. Tina e Manu, due giovani che ogni venerdì portano al mercato le loro piantine, ci raccontano che preferiscono interfacciarsi con le dinamiche del mercato rispetto a quelle di un negozio.
Qui a Origlio la spesa si fa con calma, tra un assaggio di formaggio e un crostino di pâté, tra un bicchiere di vino condiviso e una chiacchierata con il produttore che racconta la storia della sua terra. «Abbiamo voluto creare un mercato che fosse anche un luogo di degustazione e convivialità. Ci sono tavoli, bracieri accesi, birre alla spina, crêpes fatte al momento... Vogliamo che chi viene si senta parte di qualcosa, che possa prendersi il tempo di vivere il mercato, non solo di fare acquisti in fretta e furia», ribadisce Caterina. Effettivamente recarsi al mercato può diventare un vero e proprio viaggio che coinvolge tutti i sensi, stimolando la curiosità e l’apprendimento di grandi e piccini. L’idea alla base è chiara: recuperare il valore della spesa consapevole.
Se non sai da dove arriva ciò che mangi, non lo rispetti fino in fondo. Se invece vedi negli occhi chi ha coltivato quelle verdure, se stringi la mano di chi ha impastato quel pane, allora il cibo torna ad avere un valore vero.
Anche i clienti esprimono il loro entusiasmo raccontandoci di recarsi al mercato per incontrare amici e socializzare, e nel contempo avere la possibilità di acquistare prodotti di qualità e conoscere produttori e cibi nuovi.
Qualità e rispetto per l’ambiente
Gli espositori al Marcato Locale di Origlio vengono selezionati con cura, privilegiando chi lavora con metodi biologici o artigianali. Come puntualizza Caterina, la scelta è ricaduta su produttori di eccellenze, cercando di mantenere il mercato il più locale possibile, fatta eccezione per il pesce - che arriva dal mercato di Ancona, pescato la notte e consegnato a Origlio nel pomeriggio - e per la frutta e la verdura invernale non coltivata localmente, ma di stagione: c’è anche un rivenditore bio che prepara cesti già pronti per garantire più varietà.
Le sfide e il ruolo della comunità
Ogni realtà ha le sue sfide, e il mercato di Origlio non fa eccezione. «La meteo è il nostro più grande nemico», scherza Caterina. «Non siamo attrezzati per la pioggia, quindi quando il tempo è brutto dobbiamo elemosinare gazebi ovunque!» Anche il cambio dell’ora in autunno ha avuto un impatto, prima più persone arrivano all’ora dell’aperitivo per fermarsi a cena, ma il buio e il freddo improvviso hanno fatto la differenza. Gli organizzatori si augurano di tornare a queste abitudini con l’arrivo della primavera. Nonostante le difficoltà, il mercato sta diventando un punto di riferimento per la comunità locale: «I clienti ci sostengono tantissimo: molti tornano ogni settimana, ci ringraziano, e amano il fatto di poter fare la spesa in un ambiente accogliente». Il contributo da parte dei cittadini è fondamentale in un progetto come questo, anche a livello organizzativo; come ricorda sorridendo Caterina: «Cerchiamo volontari per l’allestimento e lo smontaggio, quindi… fatevi avanti!»
Il Mercato Locale di Origlio è un’associazione, la gestiamo in tre, ed è un lavoro volontario. Ma vogliamo continuare a rendere ogni settimana speciale, organizzando corsi, letture, piccoli concerti, momenti di incontro che possano arricchire l’esperienza di chi viene e mantenere viva la magia di questo mercato.
Il Mercato di Origlio si tiene ogni venerdì, dalle 15:00 alle 19:00, sul piazzale della Scuola Steiner in via ai Magi 4, a Origlio. 1 minuto a piedi dalla fermata del bus “Carnago”.
Caterina Ratti
Il gioco del Luca 09.11.2024, 15:00
Contenuto audio
Fonti:
S. Masini e C. Scaffidi, Diritti e Sementi: grammatiche di libertà, Slow Food Editore, Bra, 2008, pp. 85 seg.