Ritratti e storie

I bar temporanei che promuovono il territorio

Abbiamo conosciuto i ragazzi de La Soleggiata per farci raccontare il loro progetto all’insegna della condivisione, della sostenibilità e del supporto locale

  • Ieri, 11:30
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La Soleggiata: un bar itinerante per valorizzare il territorio

Alessia Rauseo 30.01.2025, 14:23

  • La Soleggiata
Di: Emma Berger 

Un’insegna gialla e rosa, banconi costruiti con bancali o legno riciclato, musica, tante bevande locali e un forte desiderio di condividere momenti di spensieratezza. È così che si compone La Soleggiata, un progetto di bar temporanei itineranti in Ticino.

La Soleggiata come supporto a luoghi, persone e prodotti

Nathan Bätscher, co-fondatore insieme a Gianluca Pfister, racconta che anche La Soleggiata è figlia della pandemia: «Volevamo realizzare qualcosa che potesse dare voce e mani a chi in quel momento non ne aveva, come i produttori e i ristoratori locali, ma anche gli artisti e i musicisti», spiega Bätscher. Decidono quindi di creare La Soleggiata, con il proposito di proporre dei bar senza una dimora fissa, ponendo grande attenzione all’offerta di bevande ticinesi o svizzere. In questo modo avrebbero sostenuto l’economia locale e offerto un palco su cui esibirsi a chi momentaneamente non ne aveva uno.

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La Soleggiata

RSI Food 01.07.2021, 02:00

Il primo posto in cui La Soleggiata si installa sono le Cave di Arzo, un luogo che appartiene alla zona del Monte San Giorgio, patrimonio dell’UNESCO. Oltre ad essere un importante sito storico e culturale, le Cave offrono uno spazio ampio, che permetteva durante il periodo della pandemia di mantenere le distanze tra le persone.

Quando diventa di nuovo possibile spostarsi in diversi luoghi, i ragazzi abbracciano un nuovo obiettivo: quello di valorizzare con il loro progetto spazi solitamente poco frequentati o importanti per il territorio. «Abbiamo iniziato a portare il nostro concetto di bar temporaneo al cementificio di Balerna, alla Masseria Cuntitt e al Parco Guidino, permettendo a chi veniva di vivere questi luoghi sotto un’ottica diversa», racconta Bätscher.

Un bar temporaneo (o bar pop up) viene allestito in spazi diversi e insoliti ed è attivo solo per un tempo limitato.

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Rinata la masseria Cuntitt

Il Quotidiano 27.05.2018, 21:00

Gli eventi come vetrina dei prodotti

Nel percorso de La Soleggiata, diventa poi centrale sia l’organizzazione di eventi propri, sia la collaborazione con eventi esterni. Nel 2024 organizzano una serata al Monte Generoso dando una nuova luce a uno dei luoghi più suggestivi in Ticino. Collaborano poi regolarmente con eventi come la Fiera di San Martino, la Sagra dell’Uva di Mendrisio e le Cantine Aperte, che gli permettono di promuovere prodotti del territorio a un pubblico appassionato, così come conoscerne di nuovi. In questi contesti, lavorano spesso insieme a ristoratori locali che condividono con loro l’impegno verso la sostenibilità, così da poter offrire anche del cibo oltre che le bevande. 

Le Cave di Arzo rimangono un punto centrale nell’identità de La Soleggiata. Ogni anno, per quasi tutto il mese di luglio, il bar si stabilisce proprio lì. 

Nathan Bätscher

Oltre agli eventi enogastronomici, La Soleggiata collabora con organizzazioni culturali partecipando al Festival del Film di Locarno, alla Biennale svizzera del territorio, agli Eventi letterari del Monte Verità o alle Giornate del Teatro svizzero.

nathan bätscher

Nathan Bätscher, co-fondatore de La Soleggiata

  • Alessia Rauseo

Tra gli sviluppi futuri, più connessione con le aziende della regione

Coerenti con la loro visione nel sensibilizzare le persone ad acquistare ed apprezzare il locale, i ragazzi de La Soleggiata stanno per lanciare un nuovo progetto: una carta che ha lo scopo di connettere i consumatori con i produttori, grazie a sconti presso le aziende ticinesi. «Le persone potranno acquistare direttamente dai caseifici, macellerie, aziende agricole e vitivinicole, così da poter conoscere le persone, il volto e le abitudini di chi c’è dietro a un prodotto».

Uno dei nostri valori è l’importanza di avere un consumo consapevole e di acquistare a chilometro zero. È un processo che non deve scomparire nel tempo ma che anzi deve tornare nella vita quotidiana di tutti.

Nathan Bätscher

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