È ormai noto che le microplastiche – cioè particelle di plastica di diametro inferiore ai 5 mm – hanno invaso il nostro pianeta, raggiungendo anche luoghi dove l’essere umano è poco presente, come l’Antartico o gli oceani, dove solo sulla loro superficie si stima una presenza di 24mila miliardi di questi micro-rifiuti. Vista la presenza capillare di questi frammenti di plastica, sono sempre di più gli studi che voglio indagare la loro presenza nel corpo umano e che cercano di capire i loro effetti sulla nostra salute.
L'umanità produce circa 450 miliardi di chili di plastica all'anno.
Dall’ambiente all’uomo
Le vie con le quali questi rifiuti raggiungono l’essere umano sono diverse e la quantità di queste particelle che entra nel nostro organismo è elevata. Una delle principali modalità con cui le microplastiche vengono assimilate è attraverso l’ingerimento. Basti pensare a tutto il cibo e le bevande che vengono conservati in contenitori di plastica. Senza rendercene conto, ogni cosa che ingeriamo potrebbe contenere microplastiche, anche il dentifricio. Inoltre, tutta la catena alimentare è ormai pervasa dalle microplastiche: un esempio lampante è quello dei pesci che peschiamo e che a loro volta ingeriscono questi rifiuti nel loro habitat d’acqua salata o dolce. Le microplastiche sono, però, presenti anche nel sale, nell’acqua potabile e perfino nei vegetali che le assorbono dal terreno e dall’acqua attraverso le radici.
Microplastiche nel pesce del Ceresio
RSI Info 10.05.2019, 23:28
Oltre all’ingerimento, l’assunzione di questi micro-rifiuti avviene anche attraverso l’inalazione. È stato stimato che in un metro cubo d’aria ci possano essere addirittura 5.700 micro e nanoplastiche e che l’essere umano possa inalare fino a 22 milioni di questi minuscoli rifiuti nel giro di un anno. Insomma, è certa la presenza di micro e nanoplastiche nel nostro corpo ma, esattamente, dove si trovano?
Le microplastiche nel corpo umano e nel cervello
Molte ricerche hanno rilevato la presenza di microplastiche in diverse parti del corpo. Questo significa che una volta assimilate tramite ingerimento e inalazione si muovono all’interno del nostro organismo. Tra i vari sistemi di organi in cui sono stati rilevati questi frammenti di plastica ci sono, oltre a quello digerente e respiratorio, anche quello cardiovascolare, quello endocrino, quello linfatico, quello urinario e, infine, quello riproduttivo. Infatti, è stata individuata la presenza di queste particelle anche nello sperma e nell’urina. E se è abbastanza prevedibile la presenza di microplastiche negli adulti, sorprende che addirittura i neonati, nel momento in cui fanno il loro ingresso nel mondo, hanno già dentro di sé delle microplastiche, rilevate nel meconio, cioè nelle prime feci dei nascituri, e anche nella placenta e nel latte materno.
Mangia plastica
Setteventi 27.05.2024, 07:20
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Uno degli ultimi studi, condotto su topi da laboratorio, pubblicato su Science Advances ha dimostrato che le microplastiche arrivano perfino al cervello. In questo esperimento è stata introdotta nello stomaco dei topi acqua contenente microplastiche. Nelle ore successive è stata osservata la presenza di microplastiche nei vasi sanguigni cerebrali che, dopo essere state “mangiate” dalle cellule, hanno causato un blocco temporaneo delle cellule staminali e, di conseguenza, un rallentamento del flusso sanguigno nei vasi più piccoli. Questo rallentamento ha causato riduzione della memoria spaziale dei topi e inibizione delle capacità motorie, portando i piccoli animali ad avere problemi nella coordinazione e nella resistenza fisica. Solo 28 giorno dopo l’esperimento questi effetti non sono più stati riscontrati. Va detto, però, che la ricerca è stata fatto su dei topi e non sugli esseri umani. “Per studiare questo processo”, così riporta l’articolo su Science Advances, “è fondamentale utilizzare mammiferi di grandi dimensioni o modelli animali che assomigliano maggiormente al sistema circolatorio umano, come i primati non umani”.
Microplastiche nel cervello
Setteventi 31.01.2025, 07:20
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La ricerca sulle microplastiche nel corpo umano ha ancora molto da dimostrare e gli effetti che possono avere sul lungo termine non sono ancora chiari. È certo, però, che si tratta di un tema importante che deve essere affrontato al fine di capire al meglio i rischi che questi micro-rifiuti possono avere sulla nostra salute ed è importante anche comprendere come poter contrastare questo fenomeno.
Cosa sono le microplastiche?
RSI Info 30.08.2021, 13:27
Ecco qualche consiglio per limitare l’assunzione di microplastiche:
1. Ridurre il consumo di alimenti imballati nella plastica, come bottigliette di PET. Ad esempio, si può bere l’acqua del rubinetto;
2. Prediligere alimenti freschi e integrali ai prodotti processati e confezionati;
3. Utilizzare contenitori in vetro per conservare il cibo e gli utensili da cucina in legno o acciaio;
4. Evitare l’utilizzo di piatti, bicchieri e posate monouso in plastica;
5. Fare spesso l’aspirapolvere così che l’esposizione alle microplastiche sia minore.
La bioplastica
Il giardino di Albert 09.05.2021, 18:05