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Il rincaro energetico manderà in crisi l'hockey?

Dopo la crisi pandemica, quella energetica potrebbe mettere di nuovo alla prova le finanze dei club svizzeri. A tremare per ora è soprattutto lo Zugo

  • 16 settembre 2022, 18:57
  • 20 novembre, 14:56
00:52

Seidisera 18.00 del 16.09.2022 Il servizio di Alessio Veronelli

RSI Info 16.09.2022, 17:10

  • tipress
Di: SdS-Veronelli/redMM 

La nuova stagione di hockey su ghiaccio parte con tante novità. Le squadre potranno contare su sei stranieri, due in più rispetto al passato, ma dovranno anche fare i conti con un inaspettato grattacapo: l'aumento del prezzo dell'elettricità. Insomma, dopo la crisi pandemica, quella energetica metterà di nuovo alla prova le finanze dei club?

Berna, Bienne e Langnau sono tranquille

Per ora a prevalere - ci dicono i CEO del Berna, del Bienne e dei Tigers di Langnau - è la gioia di ritornare in pista: le squadre vogliono veder confermato sul ghiaccio quanto fatto di buono durante la preparazione estiva.

Al momento, l'impennata dei prezzi dell'energia "non preoccupa molto" il club, dice Daniel Villard del Bienne, ricordando che la squadra gioca in uno stadio inaugurato sette anni fa e che rispetta gli standard minergie per quanto riguarda l'efficienza energetica. L'amministratore delegato spiega inoltre che il club ha un contratto con la città di Bienne, cui appartiene il palazzo dello sport. Il contratto comprende anche i costi accessori. Sarà quindi il comune nel Seeland a dover pagare la bolletta salata dell'energia.

Lo stesso discorso vale per le altre due squadre del canton Berna. I Tigers sono in trattative per rinnovare il contratto con i proprietari della Ilfishalle e quindi non sanno ancora quanto forte sarà la stangata. Dal canto suo, il CEO del Berna, Raeto Raffainer spiega che il club sta adottando varie misure per ridurre il consumo di elettricità.

La nuova Arena di Zugo

La nuova Arena di Zugo

  • KEYSTONE

Zugo trema

Ma se nel canton Berna, i club dormono ancora sonni tranquilli, a Zugo, invece, si teme il peggio. Con un contratto in scadenza a gennaio, i gestori della Bossard-Arena hanno paura di non riuscire più a far quadrare i conti. La fattura dell'energia potrebbe decuplicarsi, passando dagli attuali 400'000 franchi a 4 milioni. Un'impennata del prezzo dell'elettricità che potrebbe portare la società che gestisce lo stadio al fallimento.

Ambrì: impianto fotovoltaico in arrivo

Quale invece la situazione in Ticino? Ad Ambrì la situazione è sotto controllo. La società che gestisce la Gottardo Arena ha stipulato un contratto a lungo termine con la Società elettrica Sopracenerina (SES) e ci saranno degli aumenti del 21,5%, ma presto verrà completato l'impianto fotovoltaico sul tetto che dovrebbe permettere di ammortizzare il totale dell'aumento.

Lugano: aumento del 15/20%

In riva al Ceresio la situazione è simile a quella di Ambrì. Il capo del dicastero sport della città di Lugano ci ha confermato che gli aumenti saranno dettati dalle AIL e che dunque saranno nell'ordine del 15/20%. A Lugano però non ci sono pannelli solari. E dei risparmi sono complicati da realizzare perché il grosso dell'energia viene consumato per il mantenimento del ghiaccio.

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