Approfondimento

La crescita della regione vinicola lucernese

La superficie dei vigneti è decuplicata in 40 anni e nel Cantone si punta sui vitigni resistenti ai funghi, che però non fanno l’unanimità

  • 24 marzo, 05:47
  • 24 marzo, 11:13
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Le varietà Piwi sono adatte al clima più piovoso della Svizzera centrale

  • Keystone
Di: Maria Schmidlin (SRF)/srf 

Quando si parla di regioni vinicole svizzere, quella di Lucerna viene raramente menzionata. Eppure, questo Cantone della Svizzera centrale è molto avanti rispetto ad altre regioni in un aspetto: la diffusione dei vitigni delle cosiddette varietà Piwi, un acronimo tedesco che significa “resistente ai funghi”, che richiedono quindi meno trattamenti con prodotti fitosanitari.

Lucerna e i vitigni resistenti ai funghi (SRF, 10.03.2025)

Crescita dall’inizio del millennio

I vitigni resistenti ai funghi hanno nomi come Solaris, Divico, Cabernet Blanc o Souvignier gris. Nel canton Lucerna, la percentuale di queste varietà è aumentata costantemente negli ultimi 30 anni. Oggi rappresentano il 42% della superficie coltivata, rispetto al 3,5% a livello nazionale.

Uno sviluppo difficile da prevedere qualche decennio fa, che ha accelerato all’inizio del nuovo millennio. Oggi nel Cantone si coltiva uva su circa 110 ettari, mentre negli anni ‘80 erano circa 11 ettari. A titolo di paragone, in Ticino sono oltre mille gli ettari di vigneti.

Un cambiamento favorito dal clima

La crescita della viticoltura nella regione lucernese è legato anche al cambiamento del clima, afferma Beat Felder, che da quasi 40 anni consiglia i viticoltori della Svizzera centrale. “Grazie all’aumento delle temperature, si producono vini sempre migliori”.

Non mancano però i risvolti negativi: nuovi parassiti e siccità permettono di coltivare solo determinate varietà, sottolinea Felder, tra cui proprio quelle Piwi.

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Le regioni vinicole svizzere

  • swisswine.com/SRF

Una viticoltrice dedicata a queste uve è Nora Breitschmid, della cantina biologica Sitenrain di Meggen. “I miei genitori hanno avviato l’attività 20 anni fa”, spiega la 35enne che oggi gestisce l’attività. “Fin dall’inizio era chiaro che volevano un’azienda biologica. Hanno deciso di scegliere le varietà Piwi”, racconta a proposito degli inizi. “Perché come neofiti erano aperti alle novità, ma probabilmente anche con una dose di ingenuità”.

Un gusto che divide

I genitori, spiega Nora, si sono semplicemente fidati dei suggerimenti dei consulenti lucernese, solo in seguito si sono resi conto che le varietà Piwi non fanno l’unanimità tra i produttori.

I Breitschmid non hanno però cambiato la loro strategia: le varietà si adattano molto bene al clima della zona del Pilatus, dove piove più rispetto ad altre regioni vinicole. La commercializzazione è però impegnativa, dice Nora, dato che le uve Piwi sono meno affermate.

Opportunità per un nuovo mercato

Che gusti e opinioni siano diversi lo conferma anche l’esperto di vini Markus Matzner. È caporedattore della rivista svizzera di frutticoltura e viticoltura. “Le varietà Piwi si differenziano per gusto e aroma dai vini tradizionali europei, e questo non piace a una parte degli intenditori di vino”.

Per le aziende che coltivano varietà Piwi è quindi importante trovare una nuova clientela. “Giovani che sono aperti a nuovi sapori”, dice Matzner. Soprattutto nelle aree urbane vede una grande possibilità di trovare questa clientela e di avvicinare i giovani al vino.

02:08

RG 12.30 del 22.03.2025 - Il servizio di Alessio Veronelli

RSI Info 22.03.2025, 13:19

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