Nessun mutamento per la politica monetaria della Banca nazionale (BNS): il suo tasso guida rimane infatti invariato all’1,75%, ossia ai livelli in cui si trova dallo scorso giugno.
La decisione, resa nota oggi, giovedì, è perfettamente in linea con le attese degli esperti e interviene all’indomani di quella della Federal Reserve statunitense (FED), che a sua volta ha mantenuto costante il costo del denaro. Sempre per oggi sono attese in materia le deliberazioni della Banca centrale europea (BCE) e della Banca d’Inghilterra.
L’attuale contesto in cui sta operando la BNS si caratterizza per un rallentamento del rincaro: l’inflazione infatti, che in febbraio si attestava ancora al 3,4%, era calata all’1,7% in giugno ed è poi ulteriormente diminuita per toccare, lo scorso mese, un minimo da due anni a 1,4%.
Per contrastare il rincaro la BNS, dopo aver mantenuto il suo tasso guida in zona negativa per più di 7 anni, ha in seguito proceduto a 5 aumenti del tasso guida nell’arco di poco più di un anno. Il quinto, da 1,5% a 1,75%, risale a fine giugno: il tasso è così salito al livello più elevato dal 2009, che è stato confermato anche a fine settembre.