I dati bancari degli svizzeri potrebbero arrivare nelle mani dei servizi segreti statunitensi. Lo rileva, in un’intervista alla NZZ am Sonntag, il presidente dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) Herbert Scheidt. Secondo il quale "la questione della confidenzialità di queste informazioni non è ancora regolata".
Lo scambio automatico di informazioni finanziarie tra Berna e Washington entrerà in vigore il prossimo anno. L’ASB ha già formulato al proposito diverse domande sulla questione. Per Scheidt è imperativo che i dati raccolti servano solo ed esclusivamente allo scopo fiscale prefisso. Il timore del presidente risiede anche nel fatto che la società incaricata di raccogliere le informazioni ha sede negli USA.
In caso di evidenti falle nella sicurezza nel sistema, la Svizzera, secondo Scheidt, potrebbe interrompere il flusso di informazioni.
ATS/Swing
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