Due ex agenti di alto rango dell’intelligence israeliana che da poco si sono ritirati hanno condiviso nuovi dettagli sull’operazione che, tre mesi fa, ha colpito Hezbollah in Libano e in Siria per mezzo di dispositivi cercapersone e walkie-talkie esplosivi.
I due ex agenti dei servizi segreti hanno rilasciato dichiarazioni in un’intervista andata in onda domenica sera sul canale televisivo statunitense CBS, indossando maschere e parlando con la voce alterata al fine di preservare la loro identità. Uno dei due ha dichiarato che l’operazione è iniziata addirittura 10 anni fa, tramite walkie-talkie carichi di esplosivo che Hezbollah non sapeva stesse acquistando da Israele per il tramite di aziende volte a schermare lo Stato ebraico. Questi walkie-talkie sono esplosi il giorno dopo la deflagrazione di migliaia di dispositivi cercapersone.
Cercapersone che facevano parte di un piano iniziato invece nel 2022, dopo che il Mossad, il servizio di intelligence israeliano responsabile delle operazioni di spionaggio e contro terrorismo, ha appreso che Hezbollah stava acquistando dispositivi di questo tipo da una società taiwanese. Anche in questo caso, questi strumenti di comunicazione sono stati imbottiti di esplosivo.
L’altro ex agente intervistato ha dichiarato che ci sono volute settimane per convincere i vertici del Mossad della bontà dell’operazione e che è stato necessario creare una società di copertura, inclusa la sede in Ungheria, per ingannare la società taiwanese che stava facendo affari con Hezbollah, facendola collaborare inconsapevolmente con i servizi segreti dello Stato ebraico.
A settembre, secondo i due ex agenti intervistati, tra i militanti di Hezbollah erano stati diffusi circa 5’000 dispositivi cercapersone. Questi, il 17 settembre, hanno iniziato a suonare in tutto il Libano (e anche in Siria) per poi esplodere nel momento in cui la persona avrebbe premuto il pulsante per leggere il messaggio in arrivo. Il giorno successivo sono stati attivati i walkie-talkie, alcuni dei quali sono esplosi anche durante i funerali di alcune vittime dell’attacco del giorno precedente.
In tutto, sono morte circa 30 persone.
Attacchi in Libano, si aggrava il bilancio delle vittime
Telegiornale 19.09.2024, 12:30