Kamala Harris e Donald Trump sono in perfetta parità nel voto popolare (48% a 48%). Lo rivela l’ultimo sondaggio di New York Times (Nyt) e Siena College a dieci giorni dal voto del 5 novembre.
L’elettorato è raramente sembrato così equamente diviso, sottolinea il Nyt, spiegando che il risultato non è incoraggiante per la vicepresidente, considerato che nelle recenti elezioni i democratici hanno avuto un vantaggio nel voto popolare anche quando hanno perso il Collegio elettorale e quindi la Casa Bianca. L’ultima proiezione all’inizio di ottobre dava Harris in leggero vantaggio (49% a 46%). In soli 16 giorni Donald Trump e Kamala Harris hanno speso mezzo miliardo di dollari nel tentativo di raccogliere consensi elettorali. Lo riferisce il New York Times citando dei rapporti finanziari. I dati si riferiscono alle prime due settimane di ottobre. In particolare le rispettive campagne hanno speso congiuntamente circa 265 milioni di dollari ai quali si aggiungono 260 milioni da parte delle diverse Super Pac pro Trump e pro Harris.
“Musk ha avuto contatti regolari con Putin”
Mentre il Washington Post annuncia che non sosterrà Harris o Trump nelle elezioni americane, Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e il più grande finanziatore della campagna di Donald Trump nonché uno dei maggiori fornitori di servizi al governo degli Stati Uniti ha avuto “contatti regolari” con Vladimir Putin e altre figure di primo piano del Cremlino. Lo rivela il Wall Street Journal citando funzionari americani, europei e russi secondo i quali le conversazioni tra lo zar e il patron di Tesla e SpaceX spaziavano da “fatti personali” a questioni economiche e geopolitiche. A un certo punto, secondo le fonti citate dal giornale, Putin avrebbe addirittura chiesto a Musk di “non attivare” il suo servizio di satelliti Starlink a Taiwan “per fare un favore” al leader cinese Xi Jinping.
Se fosse confermata, a dieci giorni dalle elezioni americane, la notizia sarebbe inquietante sotto diversi punti di vista. Intanto il miliardario ha una serie di contratti in corso con il Pentagono e le agenzie di intelligence USA, alcuni dei quali su operazioni classificate. In secondo luogo, attraverso la piattaforma X, ha un potere di influenza straordinario nella società americana. Ultimo ma non ultimo, Musk è diventato uno dei più grandi sostenitori del candidato repubblicano alla Casa Bianca, ovvero il potenziale nuovo presidente degli Stati Uniti. In passato il magnate ha negato di simpatizzare per Mosca sostenendo di aver parlato con Putin solo una volta, nell’aprile 2021, di argomenti legati allo spazio. Circostanza, quest’ultima, confermata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che invece ha definito la notizia del Wsj “totalmente falsa”, citando solo una telefonata tra i due “prima del 2022” per parlare di “tecnologie visionarie e soluzioni per il futuro”.
La lotteria di Musk per Donald Trump
Telegiornale 21.10.2024, 12:30