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“L‘obiettivo non era Zelensky”

L’ex presidente russo Dmitry Medvedev: “Ma è un peccato. E se quello fosse stato l’obiettivo, sarebbe stato colpito”

  • 7 marzo, 16:35
  • 7 marzo, 16:38
Medvedev (s) con Vladimir Putin (d)

Medvedev (s) con Vladimir Putin (d)

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Di: ATS/RSI Info

“E’ ovvio a tutti” che l’attacco missilistico russo di mercoledì a Odessa non era diretto contro il corteo di auto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e del premier greco Kyriakos Mitsotakis, perché “se quello fosse stato l’obiettivo, sarebbe stato colpito”. Lo ha scritto giovedì l’ex presidente russo Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram.

Ma “è un peccato”, aggiunge Medvedev, che i missili siano caduti nel luogo prestabilito, cioè su un obiettivo militare secondo Mosca. Un “peccato - afferma l’ex presidente russo - che sua maestà il caso, con il suo dito punitore, non abbia deciso diversamente la sorte”. “Nullum malum sine aliquo bono”, conclude Medvedev in latino, cioè “non c’è nessun male che non abbia qualcosa di buono”.

Ieri il ministero della Difesa russo aveva affermato che il bombardamento missilistico su Odessa, dove erano in visita Zelensky e Mitsotakis, era diretto contro un hangar portuale militare dove si costruiscono droni marini, che è stato colpito. “Alle 11.40 ora di Mosca (le 9.40 ora svizzera, ndr) le forze armate della Federazione Russa hanno lanciato un attacco missilistico ad alta precisione contro un hangar nell’area portuale industriale di Odessa, dove erano in corso i preparativi per l’uso in combattimento delle imbarcazioni senza pilota delle forze armate ucraine”, si legge in un comunicato del ministero russo. “L’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto e colpito”, si aggiunge nella nota.

Condanna per il lancio di missili su Odessa era giunta, sempre ieri, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Condanno fermamente il vile attacco contro Odessa da parte della Russia durante la visita di Zelensky e Mitsotakis. Nessuno è intimidito da questo nuovo tentativo di terrorismo, certamente non i due leader sul campo né il coraggioso popolo ucraino”. “Più che mai, siamo al fianco dell’Ucraina”.

Ai commenti di von der Leyen si era unito anche Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo: “L’attacco a Odessa durante la visita del presidente Zelensky e del primo ministro Mitsotakis è un altro segno delle tattiche vigliacche della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Ciò è riprovevole e addirittura al di sotto delle regole del Cremlino”, ha scritto sui social Michel. “Il pieno sostegno dell’UE all’Ucraina e al suo popolo coraggioso non vacillerà”.

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