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A Kursk “un’incursione utile per il morale”

L’avanzata dell’Ucraina solleva dubbi strategici e allontana la pace. Per l’esperto di politiche di sicurezza Gerhard Mangott, la Russia ha invece commesso un “errore di intelligence”

  • 16 agosto, 22:46
  • 16 agosto, 22:58

Le considerazioni dell'esperto

Telegiornale 16.08.2024, 20:00

Di: TG/RSI Info

Gli ucraini nelle ultime ore hanno rivendicato nuove conquiste territoriali in Russia, in particolare con il controllo sulla città di Sudzha, vicino a Kursk. Mentre Mosca ha accusato la NATO di complicità con Kiev per l’incursione, l’entourage del presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che l’azione vuole solo spingere i russi a negoziare in condizioni di parità.

Ma come leggere questi ultimi sviluppi per la Russia e per l’Ucraina? Il TG lo ha chiesto a Gerhard Mangott, esperto di politiche di sicurezza dei Paesi dell’ex Unione Sovietica.

“Per il morale dei propri soldati e della propria popolazione - spiega il professore austriaco - questa avanzata dell’Ucraina è sicuramente molto utile. Dimostra anche ai partner occidentali che si è ancora capaci di andare all’offensiva dopo questi lunghi mesi di avanzata lenta, ma costante, delle forze russe nell’est del Paese. Si dovrà però vedere se questo attacco avrà un valore anche strategico, perché un conto è avanzare su un territorio, ma mantenerne il controllo è una cosa completamente diversa”.

Le nuove conquiste di Kiev

Telegiornale 16.08.2024, 20:00

Per Mangott “se l’Ucraina vuole controllare queste zone deve inviare altre truppe , altro materiale. E la domanda è: da dove e se non sarebbe meglio dispiegarle nella difesa della regione di Donetsk, dove la Russia continua ad avanzare. Ma se Kiev pensa che sia sensato bisogna dire che certo non ci avvicina alla pace. Per quanto ne so ha anzi irrigidito ulteriormente la posizione di Mosca, che già non era disposta a trattare”.

Per quanto riguarda la risposta russa, l’esperto valuta che “è stato un errore di intelligence non rendersi conto dell’ammassamento di truppe e mezzi militari ucraini dall’altra parte del confine. E quello che si è visto in seguito è stato un caos e una mancanza di coordinazione”.

Secondo il politologo, “se l’Ucraina vuole veramente avanzare di più verso Kursk e controllare il territorio finirà ulteriormente sotto pressione. Molti esperti militari si chiedono se sia sensato strategicamente portare avanti questa operazione se il prezzo è l’indebolimento di altre zone del fronte”.

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